Ho visto uno spot online, che mi ha appassionato e quasi commosso, e vorrei condividerlo con voi, anche perché per una volta l’azienda promossa è italiana.
Una bimba nasce con il dono di conoscere tutte le lingue del mondo. E quindi le parla, sin da piccola, sotto gli occhi increduli dei genitori.
La bimba si chiama Lara, e dopo questi strani scherzi di linguaggio comincia ad essere vista come “problematica” dalla famiglia, che la porta immediatamente da una dottoressa.
Che subito scopre la solfa. La questione non è lei: siamo noi, al limite, che non capiamo quello che dice perché Lara parla tutte le lingue del mondo perfettamente.Risponde alle domande in modi inaspettati perché è in grado di riconoscere un idioma indiano della periferia di Mumbai ed intrattenere conversazioni perfetto russo con interlocutori sconosciuti.
Ed è solo l’incipit – ma è molto più veloce vederlo che leggere le mie parole – dell’incredibile storia di Lara (il titolo originale è The incredible story of Lara, concepito da Auge e prodotto da Mercurio Cinematografica per Translated, un’azienda italiana di traduzioni professionali nota in tutto il mondo). Una bambina prodigio che mette a disposizione il proprio sapere per le persone che le sono vicine, all’inizio, e poi per la sua intera comunità. E mano a mano che crescerà, diventerà una figura di riferimento centrale per il suo mondo.
Insomma, il tutto è parecchio poetico.
Da vedere qui.
Poi, la metafora tra il servizio di traduzioni e il dono meraviglioso e inspiegabile di Lara meriterebbe un proseguo. Immaginate una serie in cui una bambina nasce “imparata” di tutte le lingue del mondo, e diventa traduttrice di una quantità di non detti e di inciampi non solo diplomatici ma sentimentali. Il dono della lingua. Sogni mostruosamente proibiti. Io la serie ce la vedo, eccome.