Il Piccolo Cinema Ken Loach compie un anno. Auguri!

I ragazzi del Piccolo Cinema Ken Loach di Mesagne
I ragazzi del Piccolo Cinema Ken Loach di Mesagne

Nel momento di massima presa di “Adolescence”, mi piace raccontare una cosa che ha un anno di vita e non è una novità, ma è certamente un contraltare positivo all’abominevole universo cel/social in cui è capitato il protagonista della serie di Netflix. Parlo del Piccolo Cinema Ken Loach, un’esperienza sociale e culturale che unisce gli adolescenti di una comunità, la cui passione per le pellicole ha portato a fondare un cinema vero e proprio. Un cinema tutt’altro che “commerciale”. E dedicarlo a Ken Loach.

Siamo a Mesagne, piccolo illuminato borgo vicino a Brindisi. Architettura salentina barocca, pietra leccese calcarea tenera e un centro pedonale pieno di attività e ristoranti. In uno spazio centrale – in piazza Commestibili – dei piccoli più di undici che di diciotto anni (guardare per credere) hanno dato vita a una sala per proiezioni cinematografiche.

Gli ispiratori sono Floriana Pinto e Simone Amendola, due cineasti che hanno una storia attivissima. Hanno invitato i piccoli gestori ad un dialogo cittadino attraverso le proiezioni di film per tutta la comunità – proiezioni gratuite – e a riflettere su temi contemporanei, temi tosti, temi sociali affrontati appunto dal regista di “Piovono pietre”. 

Non per niente, appena avuta l’idea del cinema, i ragazzi hanno inviato un messaggio allo stesso Loach invitandolo a visitare la cittadina, citando la sua ultima opera The old oak il cui motto è “Se mangiamo insieme restiamo uniti”. Non per niente, in questo posto si guardano pellicole di autori come De Sica, Georges Méliès, Martin Scorsese, I fratelli Lumière, Alice Guy. I ragazzi, delle scuole medie e superiori, hanno visto emozionati “Ladri di Biciclette” e non si sono limitati a questo. Sotto la guida di Floriana e Simone hanno ideato cortometraggi, un canale Instagram per le recensioni, un’arena estiva, delle masterclass….

Mesagne, lo ricordo, è un comune “strappato” non più di una ventina di anni fa alla Sacra Corona Unita. Il tema della legalità in questo paese è più che un “must”: è una bandiera. Per questo il sindaco Antonio Matarrelli si è fatto in quattro, concedendo ai ragazzi i locali, e aiutando come ha potuto questa avventura, già forte del sostegno del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola dei Ministeri della Cultura e dell’Istruzione. 

E la passione di tutti loro è davvero una passione che invita ad unire, invece che a dividere: l’obiettivo è allontanare il più possibile i ragazzi dalle piattaforme di streaming per creare un ambiente inclusivo, dove i piccoli ma anche i grandi possano vedersi dal vivo, guardare film ma sopratutto parlare di ciò che hanno visto. Scambiarsi opinioni.