L’appartamento di Via Montalcini 8 l’abbiamo visto in "Buongiorno Notte" di Marco Bellocchio, e nella feroce immagine della prigione-sgabuzzino delle fotografie scattate dalle Brigate Rosse per i quotidiani.
L’abbiamo immaginato migliaia di volte, e chissà quante più i famigliari di Moro. Tuttavia nessuno ci è mai entrato, con una macchina fotografica o una telecamera. Perché al momento della confessione gli "uomini delle BR" – come li chiamò Papa Paolo VI nel suo famoso discorso prima dell’assassinio – avevano già liberato l’appartamento, e rivenduto la proprietà ad inconsapevoli privati.
Il 31 dicembre – e non pensate adesso: ma questa qui proprio a capodanno ci si doveva infilare! – sono andata alla ricerca di Via Montalcini 8.
Si trova nel quartiere della Magliana Nuova, ed è una via ancora molto isolata e poco illuminata. Quasi fuori dal mondo.
Le costruzioni occupano solo un lato della strada, perché di fronte, tanto per darvi un’idea di un paesaggio che nell’Italia cittadina non credevo esistesse più, ci sono solo una Chiesa, e delle sterpaglie di prato.
Il palazzo, tuttavia, è quanto di più lontano dalla prigionìa si possa immaginare. E’ una tipica costruzione anni Settanta, che oggi non si direbbe affatto "vecchia", ma di "design".
Visto dal di fuori, e anche dall’entrata – una volta superato il cancello – la costruzione è quasi signorile. L’ingresso è ben tenuto, con piante fluenti a fianco del largo camminatoio, e, appena entrati nell’atrio si può constatare un’attenta salvaguardia di luci e rivestimenti dell’epoca.
Tremavo. Era impressionante pensare che tutto, anche gli infissi, fosse stato preservato dagli anni Settanta, e quindi anche a quel terribile ’78.
E invece era proprio così. Ed è ancora proprio così.
Seguirà, l’ascensore. Qui trovate le immagini del palazzo. Abbiate pietà. Scattate con il cellulare.
1 – L’entrata del garage, al piano terra del palazzo di Via Montalcini 8. Presumibilmente, "quel" garage. Che a sua volta, all’interno, contiene una quantità di box privati, al piano terra.
2 – L’ingresso del palazzo, visto una volta superato il cancello e i citofoni. Era buio.
3 – L’atrio, le luci a sinistra dell’entrata