8 marzo: la meritocrazia e la selezione naturale

Prima fila. A sinistra, Rosy Bindi. A destra, Emma Bonino. Al centro, Giorgio Napolitano che ascolta le ministre Carfagna e Gelmini mentre leggono il loro intervento, e poi, a sua volta, interviene. Parlando di donne oggetto e donne soggetto. Fa una certa impressione essere dietro a Mussolini e Buongiorno, in quarta fila, durante la cerimonia dell'8 marzo al Quirinale ed ascoltare le cosiddette "voci di palazzo". Le politiche commentano tra loro, guardano i filmati, piace di più questo discorso, piace di più quell'altro. E poi, finita la cerimonia, tutte in piedi per il buffet. Tartina, spumante, tartina. Donna oggetto e donna soggetto. Mi ritorna in testa e mi rigira dentro la mente la frase del Presidente. Mi sono domandata, in mezzo a tutte le cariche istituzionali il perché di un invito tanto inaspettato quanto gradito al Quirinale, a una giornalista con una casa di produzione video che parla di donne, che si chiama in modo irriverente come questo blog "non chiederci la parola", ma che non è per nulla inserita nel mondo di palazzo. Mi sono risposta alla fine, che non fa niente. Anche se non lo scoprirò mai, porto a casa un ricordo, e un segno di cambiamento positivo. Forse, alla fine, non è proprio vero che in Italia non è possibile fare nulla e che la meritocrazia non esiste. Mi riprometto, d'ora in poi, di lamentarmi di meno, e di fare, se possibile, ancora di più.