Imparare a non guardarsi, come se lui non ci fosse.

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Il lui che intendo non è Mick Jagger. Lui è lo specchio. Un  gran brutto mostro. La macchina fotografica, la telecamera: uno specchio al contrario. Ancora più difficile confrontarcisi.

Imparare a volersi bene pur non sentendosi all'altezza, è un obiettivo importante.

Carlotta Mismetti Capua ha inviato una email racconto molto delicato a tutte le amiche, dicendo di inviarla ad altre amiche. Io copio qui di seguito, per le "girls" che leggono.

IL CAPPELLO COLOR PORPORA

A tre anni Lei si guarda e vede una Regina

A otto anni Lei si guarda e                Vede Cenerentola

A quindici anni Lei si guarda e vede una brutta sorella ("mamma non possoandare a scuola con questo aspetto").

A vent'anni Lei si guarda e si vede "troppo grassa / troppo magra, troppo bassa / troppo alta, con i capelli troppo lisci / troppo arricciati", ma decide che uscirà di casa lo stesso.

A trent’anni Lei si guardae si vede troppo grassa,troppo magra,troppo bassa/troppo alta,con i capelli troppo lisci/troppo arricciati,ma decide che non ha tempo di risistemarsie che uscirà di casalo stesso.

A quarant'anni Lei si guarda e si vede "troppo grassa / troppo magra, troppo bassa / troppo alta, con i capelli troppo lisci / troppo arricciati", ma dice:  "almeno sono viva", ed esce di casa lo stesso.

A cinquant'anni Lei si guarda e si vede "esistere" e se ne va dovunque abbiavoglia di andare.

A sessant’anni lei si guarda ericorda tutte le persone che non possono più nemmeno guardarsi allo specchio.Esce di casae conquista il mondo. A settant’anniLei si guardae vede saggezza,capacità di rideree saper vivere,esce e si gode la vita.

A ottant'anninon perde tempo a guardarsi. Si mette in testaun cappello color porporaed esce per divertirsi con il mondo.