Caos Calmo, Domenico Procacci, il Tapiro a Moretti e la Bmw

Oggi leggo su Repubblica un trafiletto –Download caos_calmo_e_la_bmw.jpg – in cui il produttore Domenico Procacci afferma di non aver ricevuto alcunché dalla Bmw, per la produzione del film.

Ragioniamo.
Visto che questo fine settimana siamo andati a RI-vederci il film, col mio fidanzato, e la presenza dell’auto è importante, all’interno della pellicola.
Visto che ho ricevuto un CD dalla Bmw con scritto sopra "Caos Calmo" con tutte le immagini del film.
Visto che sulla stessa Repubblica è apparso questo articolo nella sezione motori, nonché questa foto.
Visto che precedentemente avevo fatto notare in modo un pò troppo sottile forse, che già mi era arrivato un comunicato con la foto dell’auto e di Nanni Moretti, nonché l’invito alla festa Bmw di Berlino…
….credo che:

o la Bmw è un’azienda che, senza preoccupazione alcuna, ha fatto promozione di se stessa "non potendo" (impossibile, suvvia) oppure c’è stato uno di quegli accordi di co-marketing (o come lo chiamano loro) tra la produzione Fandango e il marchio Bmw.

Perché negarlo? E’ uno dei tanti modi che servono a finanziare i film… Certo, la presenza dell’auto, è importante. Ma nel libro era un’Audi. Mica una Bmw…

  • Amontillado |

    Penso che il cinema dovrebbe emendarsi dal gorgo del vizio nel quale si sta trascinando. Pubblicità occulta e sesso contronatura sono il codice d’accesso per l’ingresso in quel mondo della perdizione che è diventato il cinema.
    Provo solo tristezza. La qualità ormai è un optional.

  • Cristina Tagliabue |

    ah, ecco la parola. Product placement… mi mancava!

  • Idepicc |

    Non ho visto il film e non avevo letto la breve di Repubblica. Non ho molti elementi quindi per giudicare. Sembrerebbe però evidente che il Product Placement, pratica a mio avviso legittima, e tanto più quando in modo trasparente se ne ammette il ricorso per finanziare un film, non goda di buona fama anche fra gli addetti ai lavori (un produttore), quasi fosse una indegna (per il cinema) forma di meretricio. Mah! Sempre meglio però il Product Placement dell’ipocrisia.

  • antonio vergara |

    ho visto il film ma onestamente neppure ci ho fatto caso più di tanto, abituato ai film americani dove la pubblicità è ancora più invasiva. per il cinema italiano la pubblicità però può essere una forma di finanziamento.

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