Infibulazione: mutilazione del 2008, in Europa

Il nome è brutto, anche tradotto in italiano. Violento, come la pratica di cui mi parlò una ragazza incontrata nel Mali, e come un libro, che a breve uscirà per Garzanti Editore.

Si chiama Figlie del dolore, costa 9 Euro. L’autrice, Waris Dirie è nata in Somalia. Dopo aver subito bambina l’infibulazione, si è ribellata. È fuggita, si è trasferita a Londra ed è diventata una celebre modella.

Oggi ha due figli ed è portavoce ufficiale di Face to Face, la campagna internazionale dell’Onu contro le mutilazioni genitali femminili . Nel libro, insieme alla giornalista Corinna Millborn, parte in un’inchiesta sulla cosiddetta mgf in diversi paesi europei.

Waris e Corinna danno voce alle donne e alla loro testimonianza, e rendono conto anche del dibattito sulla legge per la prevenzione e il divieto della mgf, approvata in Italia nel dicembre 2005.

Il libro è la denuncia di una tortura che colpisce milioni di donne, ragazze e bambine. Anche intorno a noi.
L’appello è ovviamente che questa barbarie finisca al più presto. Ma come?

  • Fedeica Mancinelli |

    Gent. ma Dr. ssa Tagliabue,
    ho appena pubblicato, citando la fonte, la Sua preziosa e interessante riflessione sul mio blog dedicato alla Legge Consolo per la prevenzione e la lotta alle Mutilazioni Genitali Femminili:
    http://LaLeggeConsolo.ilcannocchiale.it
    Anche con un piccolo mezzo di informazione e diffusione – come può essere uno degli innumerevoli siti Internet, noi ci stiamo provando.
    A risentici, grazie
    Dr. ssa Federica Mancinelli

  • LivePaola |

    Ne avevo scritto l’anno scorso (http://livepaola.blogspot.com/2007/03/la-barbarie-non-finisce-mai-in.html). 300 casi in pochi mesi, in Lombardia, qui, dietro l’angolo di casa.

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