Lo scorso anno ci ho provato, a passeggiare tra i nuovi Obej Obej disciplinatamente organizzati intorno al Castello Sforzesco. Esperienza truce, per chi, milanese doc, era abituato a caracollare confusamente tra Via del Torchio, Via Lanzone e Via Caminadella. Anche perché mancavano le bancarelle più belle. E poi mancava quello spirito casereccio dei vù cumprà nostrani, ragazzi che vendevano la grolla con le fette di torta fatta in casa.
Lo scorso anno gli Obej Obej erano una sorta di ipermercato all’aperto. Merci prevedibili, e ritrovabili ovunque, nel panorama globalizzato degli oggetti dei desideri. Quest’anno non ci vado più. Ti si spezza il cuore a vedere una vera tradizione cittadina farsi outlet "prenatal" – come dice Aldo Nove -.
Ma oggi che è Sant’Ambreus, dunque, toccherà scapparci da questa Milano, come fanno sempre, tutti, sempre di più?