Andrea Vitali: volevo fare il giornalista

"Avevo trovato un’altra morosa, frequentavo il liceo classico e continuavo a domandarmi cosa fare di questa necessità di scrivere, in quale direzione rivolgerla. Finalmente capii: dovevo fare il giornalista. Facile dirlo. Non così facile andarlo a dire a mio padre che su di me, primogenito, aveva puntato più di una carta, altrimenti non mi avrebbe iscritto al liceo.
Tentai, comunque. Forte delle mie letture dei classici, organizzai un bel discorso, un ragionamento tanto logico che avrebbe portato l’amato e temuto genitore alla mia stessa conclusione: quello del giornalista era il mio mestiere. Mio padre lasciò fare. Cioè, mi lasciò dire. Parlai per il quarto d’ora che durò il mio discorso senza essere interrotto. Alla fine, lasciato correre un mezzo minuto di silenzio, mi rispose: "No".
La mia carriera di giornalista finì lì. Proseguii gli studi, feci l’università, anche se in mezzo a tutti gli impegni quella necessità sotterranea, quotidiana, vivace, di usare la scrittura per farne qualcosa, non mi abbandonò mai".
                                                                                                                                                                    Andrea Vitali            

Stasera ore 20.30 l’autore, presso la Chiesa Rossa, via Neera 25, a
Milano, con Sergio Rubini ed Ambra Angiolini che leggono brani dai suoi
romanzi. in Eccellenti Letture. iniziativa di Martina Mondadori,
Ottavia Landi e Carlo Mazzoni

  • giulia |

    buffo. anch’io avevo questo sogno da piccola, di fare la giornalista. ma mi sembrava un sogno nel vero senso della parola: qualcosa che non si sarebbe mai realizzato. al punto che non ne parlai mai con mio padre. i miei pensavano (anch’io) che sarei diventata altro. medico, forse. scienziato, economista, mamma chissa. ma giornalista proprio no, non lo pensava nessuno. anche se io ogni tanto lo sognavo. di notte probabilmente. ci sono arrivata davvero per caso. ma da quando ho iniziato a scrivere per professione ho capito che non potrei fare altro

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