Non viaggiare, di questi tempi, è una scelta. Mi trovo in mezzo ad amici che stanno scegliendo mete esotiche – e non – per uscire dalla routine, per accontentare fidanzati, per regalare un pò di ariasana ai loro bimbi, per far scoprire il mondo ai propri figli adolescenti. Non so. Una volta avevo un fidanzato molto più piccolo di me, Giuseppe, che mi diceva: “non ho bisogno di viaggiare per scoprire cose nuove. Mi basta un libro per conoscere l’Africa molto meglio di un sacco di gente che semplicemente ci è andata”.
Io non gli credevo. E invece, adesso che sono stata più volte in Africa, penso che avesse ragione. I miei viaggi, forse, era fatti tanto per conoscere, ma tanto per fuggire alla solitudine in cui ti obbliga, alla verità alla quale ti appiccica, onestamente, un libro.