Dammi Giusto Mezzora, che facciamo economia

Lo ammetto. Ce lo siamo inventato. Ce lo siamo inventato perché era un po’ necessario trovare un modo, per un movimento, di mantenere un fil rouge con le persone che lo seguono. Un po’ perché certe volte hai un’idea, ed è davvero un peccato tenerla nel cassetto quando capisci che è il momento storico in cui sarebbe importante, realizzarla.

E quando capisci che ci sono le persone giuste, che potrebbero darle vita in modo davvero potente.

E allora eccoci, con Giusto Mezzora, un format nato sotto l’egida dei social media, un online format in diretta che una volta avremmo chiamato web series, che certamente ora non è un webinar, ma che semplicemente è una diretta “comoda” dedicata allo scomodo tema di “chiedere danari”. E come chiederli. Ma soprattutto, imparare a chiederli.
Per Il Giusto Mezzo, neonato progetto di partecipazione pubblica alle decisioni economiche del Paese, la questione economia è centrale. Il tentativo di questo movimento fluido che ha raccolto quasi 50mila firme in un mese e che è stato ricevuto da due ministri, e raccolto dichiarazioni di alte cariche istituzionali (anche quella di Conte, per intenderci) è di aprire l’economia ai social media.

Niente di trascendentale, sia chiaro. Però bellissimo perché tutto costruito gratuitamente grazie alla partecipazione e alla disponibilità di tantissime ragazze che si sono offerte di creare loghi, sigle, sottopancia. A cercare biografie, a pensare domande, a usare piattaforme di streaming. E grazie ad ospiti che magari vedi in tivù, ma che per la nostra causa offrono volentieri il loro tempo, e la loro esperienza.

In tempi come questi, non è semplice. Come non è stato semplice trovare così tanta partecipazione al Flash Mob organizzato a Roma, lo scorso 26 novembre, al Pantheon, in cui in tante hanno participato e domandato il “Recovery Fund” per infrastrutture che sostengano il lavoro femminile. Tra le altre, l’influencer Veronica Benini in arte “Spora” ha supportato il gruppo e portato l’attenzione anche sull’impresa, che le donne non sono solo “lavoratrici dipendenti” e anzi, dovrebbero emanciparsi maggiormente, anche sui temi della partecipazione alle imprese del Paese.

Ma tornando a noi, al format, il primo appuntamento dunque è per domani, giovedì 5 novembre alle 18.30 sui canali social de Il Giusto Mezzo con Giorgio Gori. E così contiamo di vederci ogni giovedì con un ospite d’eccezione per capire quanto ci costa di divario di genere. L’economia infatti ha un impatto serio e reale, immediato, sulla uguaglianza di genere. Ed è vero anche il contrario, cioè che l’uguaglianza di genere ha un impatto serio, reale e immediato sull’economia. Se ci fossero più asili nido nel sud Italia l’occupazione femminile non sarebbe ai livelli della Papua Nuova Guinea.

Se ci fossero maggiori servizi di cura forse vedremmo qualche donna in più libera di assecondare le proprie vocazioni invece che “stare a disposizione” in casa. Se il Governo investisse in servizi per le donne avremmo la possibilità davvero di realizzare la parità. Ma soprattutto, come dichiarato anche dalla Banca d’Italia, il PIL italiano potrebbe crescere di oltre mezzo punto l’anno solo grazie alla parità salariale e di 7 punti se dimezzassimo il divario di genere nel tasso di impiego. Il Giusto Mezzo vuole fare questo. Chiedere  interventi programmatici e strategici in tre ambiti chiave per il futuro, ovvero i servizi di cura della persona, l’occupazione femminile e la disparità di genere come strumenti cruciali per contrastare sia la crisi innestata dalla pandemia sia altri gravi ritardi strutturali che riguardano il nostro Paese in modo da fornire un impatto positivo oggi e nel futuro.

E per  far questo Il Giusto Mezzo indica sia il merito che il metodo di utilizzo e degli investimenti che il nostro Paese andrà ad effettuare sia con le risorse straordinarie europee #nextGenerationEU, sia con quelle ordinarie. Nel farlo chiede il coinvolgimento dal basso delle donne e degli uomini attraverso metodi di partecipazione attiva.

Se vuoi fare delle domande, partecipa. Se vuoi partecipare attivamente e contribuire, scrivici. Se non ti interessa di soldi, sbagli, dovresti interessartene. Se non credi che un movimento non può cambiare le cose, leggi New Power, l’arte del potere nel XXI secolo di Jeremy Heimans ed Henry Timms.

Promotrici de Il Giusto Mezzo sono Alessia Centioni, Alexandra Geese, Chiara Gribaudo, Francesca Fiore, Costanza Hermanin, Sarah Malnerich, Valentina Parenti, Pina Picerno, Daniela Poggio, Lia Quartapelle, Azzurra Rinaldi, Mila Spicola e la sottoscritta.