Non vi perdete a Milano, il prossimo 20 e 21 dicembre, la performance dell'artista svizzera Ciriaca+Erre.
Palazzo della Permanente. E cosa accade? Una cosa che porta il titolo di I'M FREE, take a piece of me. Ovvero Ciriaca che ti coinvolge una performance artistica, anche a te, come pubblico.
A metà tra la Fura del Baus e la Vanessa Beecroft, ecco cosa accadrà – se volete pigliarvi un pezzo di Ciriaca -. L'artista donerà ai visitatori oltre 400 oggetti personali e di valore – dal motorino alla bicicletta, dagli abiti ai libri, ai cd, ai bicchieri di cristallo, alle sedie di design, ai giochi dei suoi figli.
La performance "nasce dall’esigenza da parte di Ciriaca+Erre, come nella catarsi della tragedia greca, di liberarsi di tutto il superfluo che occupa la sua casa e la sua vita, ovvero oggetti accumulati negli anni e conservati per la smania di possesso, per giungere all’essenziale, alla ricchezza del vuoto, al semplice fluire della vita".
L’installazione seguirà un percorso espositivo ben preciso. Dopo l’attraversamento dell’atrio del Palazzo della Permanente su una passatoia nera sulla quale si troveranno dei sassolini bianchi che, come nella favola di Hänsel e Gretel, indicheranno la direzione, l’artista accoglierà piccoli gruppi di persone, in silenzio, per creare con essi un’intimità e un equilibrio di energie col fine di facilitare loro la scelta consapevole dell’oggetto.
Il momento di condivisione tra l’artista e il visitatore che riceve il dono riveste un significato essenziale che allude al concetto di arte come dono per sé e per gli altri. Come afferma Ciriaca+Erre “l’arte porta l’artista a donarsi in continuazione, a condividere la sua vita, le sue emozioni e i suoi pensieri”.
L’azione performativa si svolgerà in un enorme cubo nero, ricostruzione simbolica di una casa, dove le pareti sono delineate da segni bianchi sul pavimento come in una piantina al negativo, e gli ambienti saranno distinguibili grazie al nome scritto sul pavimento, in cui gli oggetti da donare saranno esposti nelle stanze immaginarie, illuminate da piccole luci direzionali.
Il suono dello scorrere dell’acqua sottolineerà il flusso e lo scorrere della vita.
Ogni oggetto porterà su di sé un cartellino con la scritta
I’M FREE, come il titolo della performance, per indicare il sentimento di liberazione che prova l’artista donando le cose materiali che, come lei stessa dichiara, “bloccano i miei sentimenti e le mie energie vitali”.
Ma I’M FREE è anche una riflessione sul dono che non richiede nulla in cambio e sul "presente". Per vivere e godere nel "presente" bisogna consapevolmente lasciare andare tutto ciò che non si ama o che non serve più e rimetterlo in circolo, come avviene in natura dove il nostro scarto diventa il nutrimento per un’altra vita. Infine
I’M FREE, infine, indica la libertà del visitatore di ricevere, o meno, il dono.
Come diceva Henri David Thoreau, un uomo è ricco in proporzione al numero di cose a cui può permettersi di rinunciare. E infatti: BUON NATALE!