Nome particolare, si sono scelti costoro, vero? Il sito internet mi piace, e mi piacciono anche per il fatto di sembrare un po' modaioli stile anni '70, gusto di vinile, fotografie dal cielo annebbiato, rossi che si stingono…
Cosa fanno, questi artisti autodenominatisi West of Rome, mentre a Roma sta prendendo piede il dibattito dei dibattiti sul tema delle manifestazioni – una domenica la sinistra, quella dopo la destra – delle elezioni, e del confronto tra due leader al femminile?
Mentre i West se ne stanno a 1669 Colorado Boulevard, Eagle Rock, Los Angeles, of Rome si sta svolgendo anche un dibattito sul tema dell'arte contemporanea. Una giovane candidata di 25 anni, stranamente preparata al mestiere ed appoggiada da Vedova Mazzei, ha stilato un piccolo manifesto che promette, per Roma, un concorso di arte internazionale. E per il Maxxi, e per l'arte in generale, più meritocrazia.
Nel mondo delle arti e della creatività ci vuole qualcuno di "preparato". Spero, personalmente, che Valeria Manieri, visto che di arte si vuole occupare, spero che studi. In modo da non procrastinare la politica per la politica, ma introduca invece cose in cui oggi, purtroppo, non crede più nessuno. Come per esempio, il concetto di public art. Arte pubblica, spazio pubblico, bellezza da condividere – magari alle volte anche gratis – insieme. E poi, trasparenza nelle scelte.
Sento tante persone dire: quasi quasi me ne vado via, questa volta per sempre, dall'Italia. Dopo aver visto i West in Rome, mi viene da pensare: e se fossero dei romani fuggiti all'estero per il troppo disgusto?
Io, non me ne vorrei andare.