La casa che non è in nessun posto è la vera casa, dice Lao Tze.

Stamattina ci pensavo, a questo concettopensiero inviatomi da Carlotta, in piena notte. Se la vera casa è dentro di noi, perché ogni tanto sento la necessità di un posto soltanto mio, nel quale rinchiudermi (magari insieme ad un barattolo di nutella, un bel film e un maglione comodo e caldo)?

Il concetto di stare bene con se stessi ovunque ci si trovi. Il fatto di poter parlare con tutti: chi davvero è in grado di dialogare con il mondo è una persona forte, e di carattere, mi dice sempre mio padre. Ciononstante, all'interno di questo flusso di comunicazione e ipercomunicazione dove la casa è anche un blog, è anche twitter, come facebook, come internet stessa, insieme al cellulare, la separazione dei luoghi io la sento come una cosa sempre più necessaria.

Sarà una mia debolezza? Una mia incapacità di gestire – come si dice in azienda – la complessità?

PS. un caro saluto a Lao Tze, e come promesso stasera ci vediamo sul Tatami 🙂

  • carlotta mismetti capua |

    Per molti anni ho fotografato la mia casa e la mia città.
    Le città, vabbe’, le case in effetti è un po’ strano.
    Non tante però. Numero di traslochi: 2 nell’infanzia, e 3 da grande.
    Numero di città abitate e amate e masticate: 2.
    Ma i miei nonni avevano un albergo, e anche quelle stanze facevano parte dei nostri ricordi. “Stasera c’è la 22” ricordo che diceva la nonna. E io mi figuravo che la ’22’ era una persona, come noi, che abitava con noi.
    Ora questi pensieri e queste mie foto l’artista-attivista ecuadoriana Rosa Jijon le ha volute esporre alla Biennale d’arte a Cuenca, terza città dell’Ecuador, Biennale che comincia domani, 22 ottobre e finisce a gennaio 2010.
    PROGETTO MEMORABILIA
    http://proyectomemorabilia.blogspot.com/
    Il lavoro video di Rosa è il frutto di tanti progetti legati a chi migra, emigra, viaggia e perde le radici, e sono tante interviste sulle conseguenze diciamo di sradicarsi e ripiantarsi altrove. Anche se ti sposti per andare verso il meglio.
    Allora in questo progetto se lo guardate succede che tutti si mettono a piangere, se gli chiedi dove è la loro casa. Ma quando le ho chiesto: perché le vorresti esporre queste mie fotine nate senza intenzione? lei mi ha detto che era per via di quell’aforisma.
    Oltre che le piacevano le foto c’era pure di mezzo quella frase.
    Misteriosa infatti. Quella frasetta del filosofo cinese Lao Tze, che non sono nemmeno sicuri che è esistito, ma se è esistito forse ha fondato il Taoismo…. L’aforisma di Lao Tze, con cui avevo chiamato la mia piccola serie di foto: ma dato che è il finale del micro-filmetto non ve lo svelo. Il video dura pochi minuti

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