Ho rivisto Blade Runner. “Ti amo, ti voglio, ti voglio”… Sbuff che noia!

Sì va bene, adesso mi direte che sono in fissa, e che cominciare il 2010 con Blade Runner, dell'82, non è esattamente una cosa da ragazzine pink pink new romantic…

Lo so. Ma volevo vedere come veniva raccontato il 2020. Non manca tanto, no? E poi i replicanti, che intuizione, insieme alle Chinatown, alla pioggia battente, alla perfezione dei corpi degli ultimi 2 replicanti rimasti…

Insomma, mi stavo divertendo fino a quando quel figo di Harrison Ford – da giovane ancora meglio direi! – non prende la replicante che gli si è infilata in casa e la sbatte al muro. La poverella, unica attrice donna insieme a Daryl Hanna (replicante creata per dar piacere agli uomini, dunque semimuta) non pronuncia finalmente verbo. Dice "no" (anche se si vede che sì, che le piace). Ebbene, lei dice "no" e lui la zittisce, le infila la lingua in bocca e poi le dice "dimmi ti voglio". E lei, giustamente replicante, dice "ti voglio". Dillo più forte, fa lui. "Ti voglio!!" la poverella ripete. E poi "dimmi ti amo". "Ti amo" fa lei.

Poi ovviamente immagino i due abbiano – come si dice volgarmente? mi permetto il verbo copulato? -.

La questione non è tanto "come avviene la conquista di lei", raccontata secondo chiari e ovvi stilemi maschili (perché a me quella cosa lì certo non affascina, quel racconto non mi prende, non mi parla, non mi dice arghh che bel bacio, argh argh) quanto che per tutto il resto del film la replicante non dice nulla.

L'altra replicante, poim -  prostutita – muore senza proferir parola pure lei.

Insomma, nessuna femmina parla.

Su "non chiederci la parola", a inizio 2010, per fortuna penso che la situazione, invece che peggiorare, nel futuro migliorerà, rispetto agli odiosi stereotipi della fantascienza dell'82. Ma se invece fosse che no? Se fosse che in futuro torneremo sempre più indietro, e questo spiraglio di apertura in cui si può proferir parola – e opinione – è stato un breve cinquantennio, di cui gli uomini – al potere – si pentiranno?

Speriamo di no. Cerchiamo di non far troppo le rompine ma nel frattempo di conquistare "spazio".

Oltre il "ti voglio, ti amo, sì sì sì sì così, ti voglio"

  • Paolo |

    Con un film del genere (il mio preferito in assoluto del genere fantascienza…. anche se in realtà è un film introspettivo) l’anno l’hai sicuramente iniziato bene.
    E spero tu sia riuscita a sentire quella sottile malinconia che attraversa il mio stato d’animo alla fine di ogni visione di Blade Runner (certo avresti dovuto lasciar perdere l’analisi della dialettica femminile…. 🙂 buon anno
    Paolo

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