Un blogger contro Demi Moore. Colpa di Photoshop, di Twitter, e di un’anca surreale

Ultimo in ordine di apparizione, un allarmante post di Antony Citrano sul famoso sito Boing Boing: “La copertina di W in cui devi Moore compare stretta in un Ralph Loren attillatissimo non solo è stata ritoccata con Photoshop, ma è stata ritoccata male. Sembra che le manchi un pezzo d’anca, se si guarda la parte destra del corpo è incredibile, fa impressione come il fianco sia più stretto rispetto alla gamba. Sembra che Demi abbia avuto un incidente che le abbia completamente amputato il bacino, è incredibile, se fossi nei panni del fotografo che le ha fatto il servizio mi vergognerei da matti, non saprei più dove nascondermi”.

Era lo scorso 17 novembre. Il caso fa il paio con molti altri, tra i quali la copertina di gennaio di Vanity Fair, in cui l’attrice compare gravemente giovane, come se la vita non fosse stata anche per lei di decine d’anni, ormai, dopo i trenta.

Eppure un tentativo di “stop” e di ritorno alla sincerità tra immagine, personaggio, e rapporto con il lettore c’era stata quest’anno. Il mensile Elle, in Francia, aveva proposto Monica Bellucci e altre dive dello spettacolo in copertine dal titolo “star sans fard”, star senza trucco. Anche qualche settimanale aveva ripreso l’idea francese, ma il tutto è durato poco, e soprattutto, non era affatto scritto che nonostante il trucco colorato in volto non ci fosse, non si fosse agito con Photoshop. Anzi. L’impressione era che “meno trucco, più Photoshop”.

Una blogger di Elle, francese, se lo domanda e si risponde da sola: “forse per prime siamo noi, le donne, a voler donne-manifesto, donne-irreali come punto di riferimento, anche se in fondo lo sappiamo che non sono vere ci piacciono”.

Ma è soltato il popolo di internet ad esser consapevole del trucco, a pensar male e a voler giocare con le cover dei cosiddetti patinati, visto che esistono siti internet con i quali è possibile inserire se stessi sulla copertina della rivista più amata: Gq, Vanity Fair, Men’s Health, Rolling Stone, Nitro, Whipped?

Evidentemente no, anche i “lettori di carta” (ammesso che esistano i lettori di “sola” carta) si sono accorti del problema di Demi Moore. Tanto che per la prima volta la protagonista del “fotoritocco” ha dovuto mostrare la foto originale, pubblicamente, per convincere che in realtà quel corpo, e quell’anca così magra, era proprio la sua. Soltanto 3 giorni dopo il tam tam di Boing Boing l’attrice che ha fatto di Twitter e del dialogo con il suoi “fans digitali” la propria fortuna ha inviato al The Sun lo scatto originale (sempre ammesso che nell’epoca digitale esista uno scatto originale), e twittato così ai suoi follower online: “Questo è il link all’immagine originale, non ritoccata, della copertina di W. Sapete che è osceno e maleducato giudicare in questo modo la mia forma, e anche se concordo sul fatto che sono tutta pelle e ossa, ultimamente. Non ho curve. Mi piace questa foto e credo abbia una luce molto bella. Mi hanno inseguito tutto il giorno per trovare una luce così…”

Il famoso blogger Perez Hilton, però, non ci ha creduto. E tanti altri fotografi hanno risposto alla 47enne Demi, che tutto sommato, anche se è magra, è stato fatto un cattivo lavoro con Photoshop. Che dovrebbe esaltare la bellezza, e fare arte. E invece, sempre di più, maschera e modella seguendo un unico canone di bellezza. Quello di Barbie.

  • laura albano |

    Sharon Stone a proposito delle sue recenti foto su Vanity Fair ha detto: “se fossi davvero così andrei sempre in giro nuda”.
    Forse Demi Moore avrebbe fatto meglio a mostrare altrettanto senso dell’umorismo.
    Sarà senz’altro una splendida cinquantenne, come del resto è apparsa la Stone in altre foto più veritiere, ma dire che quella foto corrisponda a realtà significa contribuire ad un (auto)inganno quotidiano.
    Non so quanto sia utile una legge come quella proposta di recente in Francia, ma in qualche modo la nostra cultura deve assimilare l’idea che le foto patinate sono ormai delle illustrazioni, proprio come quando la fotografia non era stata ancora inventata.

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