COPIO E INCOLLO UNA EMAIL ARRIVATA DA GIORNALISTI AMICI
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La FNSI (sindacato unitario dei giornalisti italiani) conferma la manifestazione nazionale in difesa della libertà di informazione per sabato 19/9/9.
Alla manifestazione hanno già aderito CGIL, IDV, Sinistra e Libertà, PD, PRC, ARCI, ACLI, Libertà e Giustiza, ANAC, SAI – Sindacato attori italiano – SLC CGIL, ApTI- Associazione per il Teatro Italiano e molte associazioni civiche e culturali.
La manifestazione nazionale si tiene a ROMA in Piazza del Popolo alle ore 16:00.
Ma ci sarà un presidio anche a Milano in Piazza Duomo alle 17.00.
Lanciamo l'iniziativa:
UNA, CENTO, MILLE PIAZZE PER LA LIBERA INFORMAZIONE.
In molti chiedono anche altri punti di presidio.
Vi informeremo sulle varie manifestazioni locali spontanee.
Al momento confermato presidio a PAVIA in piazza della Vittoria Sabato 19 alle ore 16,00, e a MILANO in piazza del Duomo alle ore 17 di Sabato 19.
Aderisci anche tu!
Silvio Berlusconi e la maggioranza di destra stanno tentando l'assalto finale alla libertà di informazione, con l'obiettivo di eliminare nel paese ogni spazio di critica all'operato del governo. La critica secondo la destra è elemento da eliminare, da zittire.
Sta partendo l'epurazione di RaiTre. Gli attuali direttori di Tg3 e RaiTre, Antonio Di Bella e Paolo Ruffini, sono ritenuti da tutti ottimi professionisti, fra i migliori della Rai.
Hanno ottenuto sia in qualità che in quantità d´ascolti eccellenti risultati. Danno però fastidio. Devono perciò essere sostituiti per arrivare ad eliminare dalla rete un gruppo di programmi amati e, per Berlusconi, pericolosi. Si tratta anzitutto di "Che tempo che fa" di Fabio Fazio e di "Report" di Milena Gabanelli, quindi dei salotti di Serena Dandini e di Daria Bignardi, "Parla con me" e "L´era glaciale".
Si aggiunge poi la querela e il tentativo di zittire il quotidiano La Repubblica. Silvio Berlusconi ha deciso di portare in tribunale le dieci domande di Repubblica, per chiedere ai giudici di fermarle, in modo che non sia più possibile chiedergli conto di vicende che non ha mai saputo chiarire. Si vuole insabbiare così – almeno in Italia – la pubblica vergogna di comportamenti privati che sono al centro di uno scandalo internazionale e lo perseguitano politicamente.
Stupisce che in un paese libero, un uomo politico fa causa alle domande che gli vengono rivolte.
Stupisce ancora di più l'indegno attacco al direttore di Avvenire, il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, reo anch'esso di aver criticato il nostro presidente del consiglio. L'intimidazione arriva da Il Giornale, quotidiano di proprietà di Silvio Berlusconi e diretto dal neo direttore, da lui voluto, Vittorio Feltri. Attacco che segue di poco le parole della Padania di Bossi che suggerivano alla Chiesa Cattolica di non insistere con le critiche al governo pena la revisione del concordato tra stato e chiesa.
Siamo vicini ad un punto di non ritorno per la democrazia italiana.
Mobilitiamoci per sabato 19 settembre!