British Code of Advertising, che bellezza

Sto rileggendo un libro molto bello, consigliatomi da Rosanna Santonocito. Titola “Il mito della bellezza” e autrice è Naomi Wolf, una giovane e splendida scrittrice americana.

Beh, visto che il precedente post era dedicato all’inefficacia delle creme volumizzanti, ecco quanto raccontavano i principali manager delle multinazionali della bellezza qualche anno fa, alla Wolf.

“Persino molti addetti ai lavori dell’industria cosmetica riconoscono che le creme non funzionano. Secondo Buddy Wedderburn, un biochimico della Unilever “l’effetto che si ottiene applicando il collagene alla pelle è irrilevante… Non conosco niente che funzioni in questo campo, di certo nulla che fermi le rughe”. Anita Roddick di The Body Shop, la catena che si occupa di bellezza, afferma: “Non esiste nessuna applicazione locale che possa cancellare il dolore, lo stress o le rughe pronunciate… Non c’è nulla, assolutamente nulla, che vi fara sembrare più giovani”. Anthea Disney, direttore del periodico femminile Self, aggiunge: “noi tutti sappiamo che non esiste niente che possa farvi sembrare più giovani” e Sam Suguyama, codirettore di Shiseido, conclude: “Se volete evitare l’invecchiamento dovete vivere nello spazio”.

Nel 1988 le cure alla pelle con creme e cremine che a nulla servono ha fruttato all’industria della bellezza 20 miliardi di dollari, con margini vicini al 50 per cento. Solo in Italia, 8900 miliardi di lire.

Oggi sono passati vent’anni, le cifre sono centuplicate. La Wolf scive di una frode ai danni della popolazione femminile mondiale. In Inghilterra quasi tutte le pubblicità di creme miracolose “che ignorano il British Code of Advertising non hanno avuto un’azione legale collettiva. Né sono state pubblicate smentite o scuse alle donne, né l’inganno promozionale ha suscitato risarcimenti.

Prendere così sul serio un tale inganno significa avere una reazione esagerata, si domanda la Wolf? Me lo sono chiesto anche io, ascoltando ragazzine ipnotizzate dall’EFFETTO VOLUME. Il fatto è che le donne, pur avendo meno soldi degli uomini, spendono 200 miliardi di dollari l’anno in creme. Il Governo degli Stati Uniti con quei soldi potrebbe dar vita a 20mila consultori, 300mila centri d’accoglienza, 400mila borse di studio universitarie quadriennali.

Visto che chi può usa i bisturi, le creme, per cui in media, ogni donna, spende 400 euro l’anno, potrebbero esser risparmiate. E con quei risparmi, dopo qualche anno, magari pigliare un personal trainer per 2 mesi e fare sport intensivo, oppure una spa, una punturina.

Se proprio proprio non si vuol spendere altrimenti, in bellezza, almeno non farsi manipolare. No???

  • federico |

    Ieri sera mi è capitato di vedere un programma piuttosto discutibile (a mio avviso diseducativo), in onda su Sky, intitolato “Cambio vita… mi sposo”. Protagonisti ragazzo e ragazza a tre mesi dal matrimonio che decidono, per il grande evento, di “sistemarsi” un po’. Ovviamente non si tratta di seguire un corso di lingua o di fare 90 giorni di eremitaggio, bensì di modificare in meglio (?) il proprio corpo. Ora, il ragazzo – del tutto lecitamente – sceglie un allenamento intensivo in palestra per darsi, è il caso di dirlo, un tono.
    Lei invece opta (ma la questione è capire quanto volontariamente) per un incremento del proprio seno (conviene col chirurgo che a lei si adatti una terza abbondante). Premesso che ognuno è libero di fare le proprie scelte, ciò che mi ha intristito è che mi è sembrato che questo intervento lei lo facesse più per accontentare il futuro marito. Si sono sentite frasi tipo: “il mio ragazzo è stato con una tavoletta per tutto questo tempo, è il momento di cambiare”, oppure al telefono con lui :”ho concordato una terza misura, come piace a te” o, a operazione conclusa: “amore, tutto fatto, ho le tette”. Ecco quello che mi chiedo è: quanto è evoluta l’emancipazione femminile? Tutte le lotte fatte dalle donne, quanto hanno contribuito a far avere loro pieno possesso delle proprie facoltà di scelta? Non vorrei che il motto attuale fosse: il corpo è mio, lo gestisco io, ma – per amore – accetto suggerimenti o imposizioni. La ragazza era probabilmente contenta di farlo, ma mi è parsa un po’ schiava dei voleri di un partner che doveva necessariamente, per quel gran giorno, vederla in forma… ma la forma che voleva lui!
    p.s. che pena quelle tette rifatte, non si muovevano neanche più. Rigide come la pietra.

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