Notizia consegnatavi in ritardo
Lettera aperta agli spettatori, e per conoscenza alla Commissione di Vigilanza parlamentare sulla RAI
Roma, 6 febbraio 2009.
In questo momento così delicato e importante per il nostro Paese, sentiamo il dovere di rivolgerci non tanto alle Istituzioni e ai partiti politici, ma agli spettatori italiani. Cioè, ai destinatari naturali delle nostre opere. La commissione di Vigilanza sta per nominare il Consiglio di amministrazione della RAI che resterà in carica per tre anni e dovrà designare il Direttore Generale, i direttori delle testate giornalistiche, i direttori di rete, il Presidente di Raicinema e il direttore di Raifiction.
I diritti fondamentali degli spettatori, primo fra tutti quello di avere un servizio pubblico degno di questo nome, rischiano di non essere tutelati per il prevalere degli interessi di parte sull’interesse generale. Questo è stato il vero spettacolo offerto fino ad ora da una politica che avrebbe dovuto invece garantire il rilancio della RAI. Non c’è più tempo per spartizioni e lottizzazioni. Il calo degli ascolti e lo scadimento della qualità e il degrado dei programmi devono essere contrastati. Per farlo è necessario rappresentare la società italiana nella sua realtà e non come la cattiva politica vorrebbe che fosse, far emergere il talento sommerso e avvilito dei giovani, scegliere i progetti in base al loro valore e non alle convenienze di gruppi produttivi inamovibili, restituire agli autori la responsabilità piena delle loro opere, elaborare un piano per la ricerca e l’innovazione del prodotto. La qualità dell’informazione, della fiction, dell’intrattenimento, dipendono dalla qualità degli uomini chiamati a governare la RAI.
Pienamente consapevoli della loro responsabilità verso gli spettatori, i 100autori chiedono che la nomina del CdA della RAI si svolga nella massima trasparenza e rispetti per ognuno dei componenti i requisiti indispensabili dell’altissimo profilo culturale, della competenza specifica, dell’indipendenza dal potere politico oltre che dell’integrità personale.
Nel caso le nomine non soddisfacessero i requisiti richiesti, nell’intento di portare costantemente all’attenzione dell’opinione pubblica il dibattito sull’operato dei vertici chiamati a dirigere la RAI, i 100autori si propongono di istituire un comitato di vigilanza aperto ad alti esponenti della cultura e ad altre associazioni, con la funzione di osservatorio pubblico sulle scelte culturali, editoriali e industriali della RAI.
La crisi economica richiede un nuovo slancio e nuovo impegno per tutti.
Vogliamo una RAI migliore per un Paese migliore
Commento CST:
Piacciono i 100 autori perché sono persone serie. E infatti continuano a sperarte in una Rai "fuori dalle lottiziazioni", e in percorsi possibilmente giusti, e meritocratici, per chi dovrà svolgere il delicato compito della gesitone del media di Stato. Con ampio ritardo pubblico le illusioni di chi non si arrende all'Italietta.