Anche la fede c’ha il look?

Scusatemi la banalità di inizio anno. Sono anche un poco "fuori luogo" e con insonnia e sonno costanti, che arrivano nei momenti sbagliatissimi della giornata, giocano al contraro…

Ho festeggiato la mezzanotte del 31 con 8 ore d’anticipo in Tokyo, di fronte ad un tempio sul fiume, in mezzo a migliaia di giovani trendissimi con borse originali Vuitton e baguette Prada che aspettavano al gelo il loro turno, per entrare cinque secondi in contatto con la divinità.

Stamane sono andata a pregare perché tutto "fili liscio" – in questo 2009 – in un altro tempio, il Santuario Meiji… in una zona molto centrale, a Mote Sando. Migliaia di giovani, mica tipo ciellini (con tutto il rispetto per il look volutamente scrauso dei ciellini che conosco io, tipo quelli anni ’80 con i jeans Rifle) ma sempre vestiti curatissimi, capelli stupendi, anche i ragazzi, ma ordinatamente in fila a dire una preghiera…

Pochissime persone sopra i quaranta, ho visto in questi giorni di preghiera sui generis a Tokyo. Il contrario di quanto succede nel mondo della fede cattolico, dove l’età diventa sempre più alta, e i ragazzi, soprattutto quelli attenti all’apparire, non si affidano, per le ricerche spirituali e la propria interiorità, alla Chiesa cattolica.

Che ci fosse qualcosa che non andava da noi, lo immaginavo già. Ma fondamentalmente mi chiedo: perché i ragazzi qui, anche quelli fortunati, belli e con mille possibilità, non spettano ore al freddo per incontrare il proprio "io" spirituale invece che andare in una festa da duemila euro – o anche da duecento – a Sankt Moritz per capodanno, e da Milano…. (o Monza etc etc) ….

Mah. Misteri della fede, e – credo – anche del look della fede.
Quella cattolica: pollice verso. Quella buddista e scintoista: very cool.
Perché? Ci vuole un Richard Gere anche per Ratzi? Bastasse quello, saremmo a posto..
Ma non basta Richard, non basterebbero neanche il Dalai Lama e Brad Pitt a cambiare il volto al nostro beneamato sistema cattolico…

  • Bruno Ballardini |

    Intanto, perfino su Facebook si sanno diffondendo gruppi per lo “sbattezzo”. Sempre più persone decidono di avviare la procedura per rinunciare al “beneficio” di essere cattolici. E’ facile dichiararsi laici, un po’ più difficile fare gesti simbolici come questo. Dichiararsi buddhisti non è sufficiente. Si fanno le sedute di zazen bisettimanalmente oppure si fa meditazione Vipassana quando ci va, oppure, peggio ancora, si recita la preghierina della Soka Gakkai. E si crede di aver fatto un grande salto culturale. Ma dentro si rimane irrimediabilmente cattolici. Il buddhismo, d’altra parte, permette il “doppio tesseramento” come il Partito Radicale. Troppo comodo. Di fronte allo Sbattezzo invece pochi hanno il coraggio di portare fino in fondo la loro professione di laicità.

  • Paolo |

    Queste due religioni sono molto differenti una d’altra per diversi motivi, a partire da quelli storici, culturali, ma anche filosofici. La verità è che come molte altre cose sono entrati in nostro contatto solo da pochi anni grazie anche al web ma anche a quell’evento che viene definito come “globalizzazione”.
    E uno dei motori dell’uomo è la CURIOSITA’ che avrà di conseguenza avvicinato molti a questa nuova fede. Sicuramente molti piu occidentali rispetto ai giapponesi che per istruzione e cultura sono molto piu inquadrati rispetto a noi, e se una cosa deve essere in un modo quello sarà!
    Certo poi la religione CRISTIANA CATTOLICA, nonostante abbia cercato di ringiovanirsi con il Concilio Vatticano II tra Giovanni XXIII e Paolo VI, a guardarla oggi è molto molto vecchia e non attira sicuramente la gioventù. Alcuni motivi possono essere questi:
    I) Se fossi donna perche seguire un gruppo di potere in mano solo ed esclusivamente agli uomini?
    II) Come puo una mente giovane, veloce, seguire ragionamenti che sono molto vecchi e superati, dalla società in generale.
    III)Purtoppo per il cattolicesimo la scienza negli ultimi 30 anni ha fatto passi da gigante mostrando sciocchezze che ancora fanno parte della fede.
    Si potrebbe andare avanti ancora per molto ma mi fermo con un ultimo appunto: la fede cristiana ti avvicina a DIO (sempre per chi c’è) mentre in giappone il punto di arrivo è il tuo IO spirituale, quindi qulacosa che mi ricorda molto una cosa che abbiamo da tempo: LA PSICOLOGIA! Che sia una cosa silmile?

  • Enrico Neiretti |

    Caspita, viene da chiedersi dove si sarà consumata la conversione di tutti questi bei giovani, migrati da Sant Moritz ai monasteri buddisti giapponesi!
    Quale sarà la novella via di Damasco in cui è avvenuta questa collettiva folgorazione? Forse un Sushi bar di qualche zona fighetta, da dove i nostri freschi anacoreti, avvolti dalla luce dello spirito, saranno partiti -ancora agghindati per una serata modaiola- alla ricerca della verità?

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