Ripescando tra vecchi fascicoli catalogati e mai più riletti, mi è capitato in mano un libretto molto carino, confezionato da Sipra, in cui si raccontano i dati Auditel del 1997. Giusto qualche numero per ricordare che non sono passati undici anni.
Il "Festival di Sanremo" è stata la manifestazione più vista, con 68,3% di share.
La trasmissione di intrattenimento più di successo fu "Carramba che sorpresa!" con 49,3% di share.
La soap opera più vista, neanche a dirlo, Beautiful, con 37,5%, la fiction "Mio padre è innocente" si piazzò prima con 31,8% di share (chi se la ricorda?) e il telefim d’acquisto più visto fu "Medici in prima linea" con il 26,4% di share, mentre il film più amato fu "Bambi" con 43,8%.
Nel 1997, scriveva Sipra, "si è notevolmente incrementato il volume di investimenti sulla produzione di cinema e fiction. In questo modo si è invertito il rapporto tra acquisto e produzione a favore di quest’ultima".
Posto che siamo d’accordo, mi domando perché, tra tutte le trasmissioni che hanno ottenuto il massimo di share, proprio la fiction prodotta da Rai io non la ricordi neppure, non ne parlò nessuno, non fece alcun scalpore. E non ricordo nemmeno la seconda fiction più vista – Sansone e Dalila -, la terza – Un prete tra noi – mentre ricordo la quarta – La piovra – e non ricordo la quinta – Don Milani -.
Ricordo invece il secondo film più visto – Forrest Gump -, il terzo – Shindler List – il quarto – Stargate – e non il quinto – Ladri si nasce -.
Forse, semplicemente, nonostate Rai abbia deciso, nel 1997, di investire in prodotti italiani, già ci aveva perso, a noi che avevamo 24 anni, e che ora ne abbiamo 35. Già proprio non la guardavamo la Rai. Come non la guardiamo ora, d’altronde – come non guardavamo però nemmeno le fiction di Mediaset -.
Ultima osservazione: nel 1997 la Rai aveva uno share totale del 48,27%, contro il 41,51% di Mediaset. Sarei curiosa di sapere come sono andate le cose lo scorso anno, e anche questo qui.