Se una notte d’autunno un viaggiatore…

… decide di affidarsi ad un furgone della profondità di 3 metri per più di due (credo!) di larghezza, per spostare cose, e decide di farlo di notte, mentre Milano dorme… ecco se una notte d’autunno vi capita, come è capitato a me, vuol dire che siete gente che, nonostante l’età avanzi, ha ancora voglia di prender le cose in mano, invece che farsele portare.

La differenza tra chi si affida ai traslocatori di professione, e chi invece sceglie di farsi un po’ male con i pesi della vita – fondamentalmente libri i miei – è tutta qui. Tra chi ama gestire, e chi ama fare. Io non lo so perché non ho preso una ditta di traslochi e ho fatto le 3 e mezza con il mio compagno a muovere scatole e tavoletti, ma la questione non è stata – questa volta, per fortuna – monetaria. E’ stato che mi è venuto così: le mie cose le volevo spostare da sola.

Ora con il mal di schiena un po’ rimpiango baldi inscatolatori e trasportatori, ma guidare un supermegacamion, immergersi nella strada – per me che non ho neanche la macchina – e guardare tutti che pensano che sei una specie di camionista mi ha fatto molto ridere. E poi, in fondo in fondo, forse lo sono un po’ camionista? Perché mi piacciono i pensatori, ma mi piacciono anche quelli che le cose le fanno, le costruiscono con le loro mani, gli artigiani… non i capi cantiere.

Ecco, tra i due, io sto nel mezzo, ma forse appartengo più a quelli del fare, che del pensare. Fare mi dà una soddisfazione di gran lunga superiore…