Dopo la proiezione del Caimano, il "nutellico" Moretti ieri ha detto:
Sono venuto qui perché mi avete “rotto” e ho deciso di raccontare davanti a 300 persone.
Non mi interessava né l’identificazione né immedesimarmi nel cercare di parlare ed essere come lui. Né mi interessava la parodia. L’annullarmi e il volergli assomigliare a quel personaggio non mi interessava: ho interpretato volutamente con freddezza per restituire al pubblico il peso di quelle parole a cui siamo ormai abituati : ci sfugge oggi la pericolosità di quelle parole.
Non mi considero un “maestro del cinema”. Ho prodotto dei film e ho avuto tanti aiuti regista ma non credo di aver insegnato qualcosa : gli ho raccontato il mio modo di essere a lavoro.
Non faccio cinema per scuotere gli spettatori ma per raccontare storie perché di volta in volta sento che dentro di me ha preso vita un sentimento che si incarna poi nei personaggi e può cambiare man mano, nello stile… Dunque: si forma un sentimento, io ho bisogno di scaricarmi: questo sentimento si aggrega intorno a una storia e scelgo uno stile.
Nel Caimano volevo raccontare soprattutto l’incontro rta due diversi personaggi: una giovane aspirante regista e un produttore più anziano di lei. E intorno a loro si doveva creare un sentimento
Al tempo de LA COSA, era drammaturgicamente forte girare in quelle sezioni politiche: raccontavo persone che avevano dedicato la maggior parte della vita a quello ed era in atto qualcosa che sarebbe successo loro a breve e sarebbero diventati persone diverse da quelle che erano allora.
Finito il liceo sentivo che avevo urgenza di comunicare cose agli altri e a me stesso: il cinema era il mezzo espressivo per raccontarli. Mi piace attraversase vari ruoli (regista, attore, direttore del festival di torino), ma non tutti . Un esempio “Gomorra” di Matteo Garrone – che mi è piaciuto – ha alla macchina il regista non un operatore. Io non lo saprei fare e non pretendo di fare tutto.
Per ora considero i 10 film che ho fatto come capitoli di un unico romanzo: Poi non so il futuro…. Ho raccontato pressappoco un ambiente che conoscevo meglio.
Ci sono dei valori di una democrazia che sono comuni a conservatori e progressisti poi ci si divide sulle linee da adottare sulla linea economica, l’immigrazione la scuola pubblica e la sanità… ma devono essere – e cosi succede nei paesi vicino a noi – dei principi democratici che sono patrimonio comune nostro e dei nostri avversari politici. Fino a 15 anni fa questo patrimonio c’era… in schieramenti opposti si riusciva a comunicare. Da 15 anni a questa parte non è più così.
Ieri Olmert, il Premier israeliano ha detto: sono contento di vivere in un paese dove il presidente del consiglio può essere processato.
Alla domanda: “C’è attesa sempre verso un tuo nuovo film”… Moretti risponde ironico: sono già in ansia per la scrittura del mio nuovo film: se mi dici così mi viene un blocco!!