Turismo di massa, Fotografia di massa

Fotografia_di_massa_2

Dopo un breve viaggio in Giordania mi sto seriamente chiedendo se la diffusione della tecnologia sia cosa buona, oppure no.

Lo so lo so, pare un discorso banale e peraltro inserito nel contesto sbagliato, perché Nòva è un luogo  in cui l’innovazione prende forma, anche attraverso il racconto delle tecnologie.

Però però, dopo un bagno di folla di questo tipo, di fronte alle meraviglie di Petra (è ufficialmente stata dichiarata dall’Unesco una meraviglia) queste tecnologie a basso costo, nelle mani di tutti, cosa stanno producendo?

Se non c’è consapevolezza, nell’acquisto e nella fruizione dell’acquisto, diventeremo un popolo che anche durante il viaggio, invece di godersi un panorama, se ne starà lì a cercare la foto migliore (evitando tassativamente di inquadrare le persone che stanno intorno, così da far sembrare agli amici, una volta tornati a casa, che si era lì da soli, in tre o quattro, di fronte alle meraviglie dei templi di Petra).

Diventeremo un popolo con tante televisioni tecnologiche, in casa, inebetiti dal divano, dai french fries e dalle partite sul satellite. Diventeremo talmente computerizzati da usare il pc per ogni nostra scelta. Pensando di esser più furbi e più informati degli altri. E invece, semplicemente, avremo avuto accesso, come altri, a beni e servizi illusori.

Se il low cost ci ha liberati, è anche vero che il low cost ci ha ancor più "massificati". Bisogna continuare a saper scegliere, e in mezzo a questo trambusto di possibilità, avere l’intelligenza di sfruttare i prezzi bassi, ma poi crearsi percorsi individuali.

Perché altrimenti si finisce nella vacanza di massa… Peggio che la vita di massa. Perché anche nei momenti di libertà, si finisce per percorrere strade già calpestate. Anzi, già asfaltate…

  • Luca Chittaro |

    “The photograph reverses the purpose of travel, which until now had been to encounter the strange and unfamiliar.” [“La fotografia capovolge gli scopi del viaggio, che un tempo consistevano nell’incontro con cose strane e non familiari.”]
    Marshall McLuhan (1911-1980)

  • Manuela |

    Anche a me è capitato di riflettere sull’argomento, l’occasione: una prima comunione.
    Tutti i genitori erano più interessati a fare LE BELLE FOTO ai propri figli, piuttosto che ad accompagnarli in un momento che avrebbe dovuto avere una forte connotazione spirituale.
    Alla fine avere una foto “PER RICORDARE IL MOMENTO” è di gran lunga più importante che “VIVERE IL MOMENTO”.
    E lo dico, da amante delle tecnologie e delle foto digitali che permettono di “sperimentare” il lato artistico di ogni fotografo dilettante, senza dover sostenere eccessivi costi (una volta legati allo sviluppo e stampa).
    Spesso mi capita di parlare con persone che viaggiano molto “per diletto e svago”, ma raramente mi capita di sentire nei loro racconti una rielaborazione del viaggio e il desiderio di utilizzare il viaggio come mezzo per capirsi.
    Nei viaggi mordi e fuggi: una settimana in Cina, dieci giorni a Cuba, con pernotamento in resort … in realtà manca completamente lo spirito del viaggio che dovrebbe comprendere un desiderio di avvicinarsi a qualcosa altro da noi, una voglia di conoscere piccoli spaccati di realtà che non ci sono familiari e la necessità di capire che il nostro modo di vivere non è l’unico modo possibile.
    Perchè oltre tutto, a ben pensarci, i voli low cost hanno un costo molto elevato, che paghiamo nell’aria inquinata dagli aeroporti, nell’emarginazione sociale che si crea quando tanti turisti visitano una meta, arricchendo solamente grandi multinazionali delle vacanze e dei trasporti con sede in occidente e lasciando povertà tra gli abitanti locali, che in più si vedono espropriati della loro cultura e, talvolta, della loro dignità.

  • Cristina Tagliabue |

    Ciao a entrambi!
    Per Flavia: non credo che sia il prezzo, a dover risalire, ma la consapevolezza di dove si è, e di cosa si sta facendo, dovrebbe iniziare a svilupparsi un pò di più, o meglio…
    Io non sono un politico, e non ho ricette… Ma il fatto che tutti possano acquistare tutto non significa che tutti sappiano apprezzare nel “giusto modo” tutto.
    E secondo me nel “modo giusto” ci sono ancora valori che non si possono comprare, come l’attenzione, il silenzio, il rispetto dei luoghi e delle altre persone etc etc etc…

  • Flavia |

    meglio allora che i viaggi e le tecnologie tornino care per essere solo appannaggio di pochi eletti??

  • Andrea |

    Cacchio Cristina! Hai beccato un tema al quale stavo riflettendo da giorni.
    Sono stato a fare un week-end inusuale (o almeno pensavo) di cui parlerò presto sul mio blog, e riguardando le foto fatte notavo come non ce ne sia una in cui non compia un’altra persona con macchina fotografica.
    Con il mio compagno di viaggio riflettevo inoltre di come la fotografia, nella sua variante digitale e analogica, influenzi la maniera di vivere il viaggio e osservare luoghi e posti…
    Bel tema, grazie di averlo portato alla luce!

  Post Precedente
Post Successivo