La lettera aperta di Benedetta Tobagi a Ferruccio de Bortoli

Caro direttore
apprendo dal (bellissimo) articolo di Miriam Mafai (si veda "La Repubblica" del 13 febbraio") di due iniziative discutibili che hanno per protagonisti ex terroristi. Mi sciocca in particolare la prima: l’ex Br Antonini sarà ospite di Erri De Luca (scrittore, ex membro del servizio d’ordine di Lotta Continua) a una conferenza dal titolo "Gli invincibili". Di primo acchito sono presa da un rigurgito di rabbia e amarezza. Poi rifletto e mi calmo. Informarsi, capire, analizzare.

Così comincia la lettera di Benedetta Tobagi, figlia di Walter Tobagi,  al direttore de Il Sole 24 Ore pubblicata ieri in prima pagina dal quotidiano.

L’ho scansita, in modo che anche i lettori di internet possano averla a disposizione, leggerla, informarsi, capire, analizzare. Grazie Benedetta.

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  • George K. Parapatt |

    Interessante articolo, grazie per averlo “scansionato” e riproposto in queste pagine.

  • Domenico Mainiero |

    Per un banale errore di trascrizione compare “…una valanga di…”, doveva essere ovviamente “…valanghe di commenti..”. Me ne scuso.

  • Domenico Mainiero |

    Innanzitutto ancora un grazie a Benedetta Tobagi per aver dato un così alto esempio di educazione civica e morale di cui, come cittadini di questo paese, non riusciamo a trovar riscontro nei politici e negli intellettuali (spesso opportunisti in carriera).
    Benedetta l’ascoltai a Ballarò, nello speciale dedicato al libro di Mario Calabresi: Spingendo la notte più in là. Fu quella una trasmissione che credo in molti non dimenticheranno. Piovverò nel forum di Aldo Grasso (sul sito del Corsera) una valanga di commenti positivi grazie a quei tre figli “novelli Enea che portavano sulle loro spalle il ricordo dei loro papà”, trucidati da luridi (passatemi il termine!) e spietati assassini in nome di un’ideologia insensata quanto fumosa. Ora Benedetta è tornata a chiarire le cose. Lo fa per iscritto, con una lucidità e una passione intatte. Superando lo sconforto che pure assale specie se si prende atto dell’indifferenza dei più di fronte a iniziative vergognose (non trovo altra definizione) come quella tentata a Bologna. Abbiamo tutti noi un dovere della memoria. Tanta gente comune come me ti è vicina e sosterrà sempre le tue ragioni, Benedetta. Grazie, infinitamente, grazie.
    Domenico

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