Noi, ragazzi di oggi

Chi se lo ricorda, Luis Miguel? A Sanremo cantava quella stupida canzone, "devi venire con noi, siamo ragazzi di oggi noi… " e forse era l’88, e io che avevo 14 anni mi veniva da ridere, a guardare un pischello costruito a tavolino, peraltro poi scomparso immediatamente dalla scena mediatica, a raccontare una generazione… Ebbene oggi, a un giorno dalla data in cui tutti i giovani del 68, ancora giovani dentro, giovani mai cresciuti, giovani che si pensano ancora giovani, adulti che rimpiangono di esser stati giovani, e sociologi che credono sia nata lì, in quel momento storico, la vera categoria dei giovani, immagino il fracasso mediatico degli ex sessantottini che, pur di continuare a calpestare il proscenio, si ammasseranno in migliaia di trasmissioni dedicate al 68, ai fiori, al cambiamento, al terrorismo, agli ideali, al Vietnam, e a tutto quello che hanno vissuto LORO.
Ecco. Solo per dire che Louis Miguel ci fa schifo, a noi giovani dell 88. E se quelli che erano giovani nel 68, invece di rimembrare e ricordare, come faranno, che era meglio quando era peggio, avessero fatto qualcosa per noi, ragazzi dell 88, magari non ci saremmo ritrovati Louis Miguel, a Sanremo.
E magari neppure ancora Sanremo, dopodomani, nel 2008, ancora il primo festival di musica alla Pippo Baudo. Voi avete avuto Lennon, e De André, e a noi avete lasciato il vuoto culturale, gli anni da bere e via andare.
Ebbene grazie dei fiori, diceva Nilla Pizzi. Davvero grazie. E adesso, mi raccomando, continuate ancora a parlare di voi..

  • Massimiliano T |

    mmmmm, che temino interessante, mi sembra proprio che Cristina abbia centrato un tema spinosissimo che molti “giovani” sentono come urticante e fardelloso…ebbene, un consiglio: mettete in fuga il vostro cervello! le ho provate tutte, ho spaccato i miei capelli in quattro per una dozzina d’anni (e ne ho 32) ma oggi credo sempre di più che la questione non sia cosa ci ha lasciato la generazione ’68 ma la qualità delle basi fondative del nostro gran paesone Italia. Stretto nei suoi conformismi, nelle sue logiche sanremesi, nel suo vecchiume bamboccesco, nella sua autoreferenzialità imperante, nel volemose bene etc etc non ne uscirà più. Se vuoi combinare qualcosa devi paracularti oggi come ieri, il ’68 è una scusa. E’ stato come un grande e prolungato sciopero, di quelli che si facevano quando si era al liceo. Dove gli sfigati non erano tanto i fasci che bigiavano la massa di scioperanti quanto i compagni che non amoreggiavano ma credevano veramente nelle proteste del caso. Una gran nube contestatrice e sassaiola che nascondeva la volontà di trombare, fumare e farsi dei gran bagni di pippe su mondi ideali e idealizzabili, una rincorsa a chi le immaginava più grosse le magnifiche sorti del futuro del mondo. Ecco il ’68. Invece cari ’68ini il mondo va avanti a colpi di integrità morali e compromessi pratici, valori intensi e mai violati da una parte e realismo politico dall’altro. non cambiare perchè niente cambi, non accontentarsi di due poltrone e mandare al macero le idee di migliaia di amici idealisti. ma una società migliore. modernità e valori. Politica vera. contestazione vera, senza sassi ma con la forza e la rottura delle idee e del coraggio.
    Spero di andare finalmente a divertirmi, un giorno, lavorando e amando su una spiaggia che non sia lontana, che non sia deserta e che abbia l’innocenza e la forza che mi guardo dentro. nel frattempo vi saluto e mi sento un po’ un ragazzo di oggi.
    M

  • Alessandro |

    Hai perfettamente ragione … ma sai sto diventando vecchio e, leggendo di Luis Miguel, cominciano a passarmi davanti i ricordi di gioventù e, quando mi accade, non vedo altro.
    Comunque è ben peggio di come la metti tu: vecchi vizi italici messi assieme a presunte rivoluzioni hanno eroso le fondamenta del paese.
    Fa bene il Ferrara su “Il Foglio” ad esaminare altri fatti salienti del ’68 senza nominarlo.

  • Cristina Tagliabue |

    Caro Alessandro. Con tutto il rispetto per Luis Miguel, il discorso era un altro… E Andrea in effetti mi sembra abbia capito meglio 🙂

  • Andrea |

    Noto che prendono sempre più piede le critiche al 1968.
    Fai attenzione Cristina, perché tra un po’ esce il nuovo libro di Mario Capanna!
    Auguri di Buon 2008!
    Andrea

  • Alessandro |

    Ad essere onesti Luis Miguel è (o era, almeno fino a qualche anno fa) famosissimo in Sudamerica. Sulle qualità di cantante concordo, ma sarebbe da chiedersi la stessa cosa di svariati fenomeni nostrani. Mi sa che nell’88 non eravamo messi così male…

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