Conversazioni registrate: Bove e Saccà

Il Gruppo Editoriale L’Espresso aveva in serbo per i lettori due grossi "scoop", per la giornata di oggi,

Il primo, come è stato raccontato già oggi sul sito di Repubblica, riguarda l’audio integrale delle telefonata tra Silvio Berlusconi e Agostino Saccà. Quella in seguito alla pubblicazione della quale il capo di Rai Fiction si è autosospeso.

Il secondo riguarda una telefonata registrata da Adamo Bove, manager della sicurezza Telecom scomparso un pò troppo misteriosamente il 21 luglio del 2006, con il suo capo del personale. I contenuto della telefonata, che lo stesso Bove aveva registrato forse a fini autocautelativi, sembra abbastanza pesante. Il giornalista Paolo Biondani non la trascrive, ma ne racconta puntualmente la sostanza.

Lontana dal giudizio su entrambi i casi, mi domandavo sul ruolo delle registrazioni telefoniche e delle intercettazioni, nel giornalismo dell’oggi.

La voce delle persone, la trascrizione delle parole che diciamo rende tutti più vulnerabili, ma non solo. Come Uno Nessuno Centomila, spesso e volentieri, a seconda degli individui con i quali parliamo, assumiamo  facce e mille atteggiamenti diversi. E chi è tutto d’un pezzo scagli la prima pietra…

Beh, mi sembra proprio che con le registrazioni delle telefonate il fare Zelig sia giunto al termine.
Almeno, finché le bobine continueranno – ma poi, è corretto riportarle? – a rivelarci voyerismi inutili.
Ma forse anche utili.

  • Cristina Tagliabue |

    Grazie Gianmi per il tuo intervento.
    In realtà il mio post – semplificando quanto volevo dire – era dedicato a una “certa” classe dirigente, debole con i forti e forte con i deboli. Con le intercettazioni, tutto ciò viene clamorosamente a galla. Era un’osservazione di colore. E’ chiaro che le intercettazioni sono strumento importante, e quanto abbiamo letto è grave.
    Ciao

  • GianMi |

    Forse sono io che non capisco, ma trovo questo tuo post molto ambiguo. Perché da un lato parli di due fatti specifici (Saccà-Berlusconi e Bove) i cui profili di gravità sono chiari (a mia volta, per essere chiaro, è grave il fatto che Berlusconi controlli sia Mediaset sia RAI -cosa emersa dalle registrazioni- e sia anche leader dell’opposizione, così come è grave che sotto il governo Berlusconi, con responsabilità in alcuni casi da accertare, ma in altri -vedi Farina- accertate, si sia verificato il caso Telecom, la disastrosa commissione Mitrokin, gli archivi di via Nazionale e altri episodi inquietanti sul versante tenuta democratica).
    Poi però fai un discorso generale sulle intercettazioni che può anche essere condivisibile, ma solo se il riferimento è *ad altre intercettazioni*, quelle in cui non ci siano fatti di grave rilevanza e il cui contenuto riguardi la vita privata degli intercettati.
    Dalle mie parti questo si chiama intorbidare le acque. Ma magari sono solo ingiustamente malizioso…

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