Che soddisfazione esser copiati

Diciamo la verità. Ci sarebbe il diritto d’autore.
E ci sarebbe che non si possono divulgare su internet i contenuti scritti per un giornale.
E ci sarebbe che non solo non può farlo chiunque, ma non può farlo nemmeno l’autore che li ha scritti (se è un libero professionista come me, per esempio, proprio non potrebbe).

E tuttavia, che soddisfazione vedere i propri articoli ripresi e copiati dai blogger, dai siti internet, da chiunque insomma non sia un giornalista ma gusti e rigusti semplicemente il piacere della lettura.

In fondo è il sintomo che un media "giovane" come internet sente il bisogno – ancora, come me – di un ancoraggio ad una riflessione che solo la carta stampata può offrire, oggi.

Per uno che scrive, poi, è il segno tangibile che qualcuno ti legge.
Non solo. Significa che qualcuno che ti legge ha capito quello che stai dicendo e gli piace così tanto, o gli dispiace così tanto, che sente l’esigenza di riportare le tue parole.

Diciamo la verità. Copiare lettera per lettera un articolo è noioso. Ringrazio di cuore tutti quelli che si prendono la briga di riportare le  ricerche (così le potremmo chiamare) mie come di altri giornalisti per farle leggere alla propria comunità di amici.

In particolare, per quanto mi riguarda, grazie a Davide, e alla redazione di 24/7

  • Cristina Tagliabue |

    Beh. Che dire. Grazie mille a Francesco e a Davide. E per tutti gli altri che ci leggono: giuro non ho offerto loro né pranzi né cene. Per ora! 🙂

  • Davide |

    Io devo ringraziare te Cristina ancora una volta. Non posso che essere d’accordo con quanto dici e scrivi.
    Purtroppo il mondo giornalistico, soprattutto quello italiano, tende a valorizzare poco i VERI giornalisti a scapito dei “servetti” che eseguono i pezzi su commessa, scrivendo ciò che gli è detto di scrivere, o più semplicemente tutti quelli che si vendono per la pubblicità (vedi puntata report 02/12/2007).
    Però le cose stanno cambiando, e come sempre secondo la legge di Darwin, il meglio è destinato è sopravvivere:
    tra di noi blogger c’è una sorta di autoregolamentazione etica, parliamo-scriviamo-ascoltiamo-copiamo-riportiamo ciò che veramente ci colpisce, quello che ci piace, che ci appassiona e che fa scaturire in noi la partecipazione attiva!
    I blogger, poichè per definizione sono una percentuale molto poco rilevante coloro che lo fanno per lavoro, scelgono e premiano ciò che è veramente bello! Come tra questi sono spesso i tuoi articoli!
    Per concludere voglio riportare una frase di Martin L.K:
    “non importa ciò che fate, un pino sulla montagna o un ramoscello sulla riva del fiume, ciò che veramente importa è come lo fate, siate il meglio di ciò che potete essere”

  • Francesco |

    Non c’entra niente con questo post, ma visto che mi sono ritagliato il ruolo di claque ti faccio i complimenti per il tuo pezzo su Nova di ieri sulla proliferazione e la massificazione degli “eventi”.
    Soprattutto per quel che riguarda il mecenatismo, la vera tendenza forte che sta emergendo oggi nell’arte e nella cultura (sia esso “dal palazzo dell’imperatore”, o dal basso).
    Che dopodomani la sfida dell’arte possa essere quella di liberarsi da questo abbraccio soffocante?
    Buon weekend!

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