Moretti: se ne parlerà…

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Ma il mitico Mereghetti ha ben interpretato…

PS: Nanni quanto sei BELLO!

  • morena piccoli - verona- |

    Sa’lvati

    Stasera l’aria e’ fredda, densa

    L’usignolo

    si tuffa nella pozza, quasi

    congela e sbatte le ali

    e allora si’ che ritorna

    Visita i condannati

    toglie tutti i sassi

    e i giudici si arrendono

    al becco e alla musica

  • Cristina |

    Cara Morena

    Cercando sul web vedo che sei una poetessa (o sbaglio?)

    Quindi innanzitutto complimenti! Io amo i poeti e le poesie, all’Università di Pavia se ne organizzano parecchie di cose, e di concorsi.. L’ultimo qualche giorno fa, ho sentito dei ragazzi con delle poesie veramente interessanti. Qualcuna me l’hanno spedita, e presto le pubblicherò qui, in questo spazio…

    Se vuoi farci l’onore, quindi, sentiti libera…

    Ma veniamo al Nanni.

    Concordo pienamente con te, e non sai quanto. Il pubblico è il privato (in un certo senso Gaber aveva ragione). E forse sarà banale dirlo, ma chi si occupa solo del potere ed è mangiato dall’ansia di potere ed incapace di una dimensione umana (anche questo ci dice Nanni). Non solo. Il “povero” produttore è mille volte più ricco, perché è comunque ciricondato da persone e da storie “vive”. Il citizen B ha perso la dimensione privata (esiste solo nelle sue belle cartoline di famiglia, null’altro) e ha perso anche un po’ l’anima (venduta al diavolo?). E’ per questo che è dittatura. E’ tutto top-down, è politica verticistica e non è concertazione, è pensare al popolo dall’alto di un pulpito e non è condivisione. Non c’è cuore. E’ il ritorno dell’era glaciale, della preistoria e della clava, del “più uguale” tra gli uguali.

  • morena piccoli - verona- |

    A me pare che il genio di Moretti abbia colpito ancore:

    in questa lotta tra il bene (impersonato dal fragile Silvio Orlando ma attento alle relazioni personali, uomo con grandi atteggiamenti di cura per la ex-moglie, per i figli, per la giovane regista, insomma proprio il Bene) ed il Male impersonato da Berlusconi, quello che apparentemente vince e’ il male.

    ma c’e’ un altro piano quello umano dove e’ Orlando (il produttore) a vincere

    Ed e’ la vita di tutti i giorni ad impegnarci per la attenzione necessaria al vivere i rapporti affettivi la vera protagonista di questo film.

    di piu’: direi che mette il dito nella piaga quando fa vedere che se non si riesce a far diventare questa attenzione e cura e passione al privato un fatto politico e quindi pubblico lo scotto da pagare e’ la dittatura cioe’ una delega senza ritorno al governo della comunita’ sociale.

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