Se scrivere un blog è diffamare

Noi giornalisti, che siamo così attenti a scrivere correttamente e controllare ogni virgola e numero sulla carta, scrivendo un blog ci sentiamo un po’ più liberi. Scusate. Mi correggo. Facciamo che parlo per me. Io, qui su Internet, mi sento molto più tranquilla di esprimermi. E’ il mio blog, dopo tutto, il mio diario personale online… E tuttavia, già ieri, all’interno del blog della Margherita, un sito di chiacchiera tra amici, quando ho detto la mia sui no global, con leggerezza, sono stata immediatamente ripresa e corretta da Francesco Lauria. Il giudizio è stato di superficialità. Forse Francesco ha ragione. Sono stata superficiale. Ma scrivendo di mestiere, ogni tanto è così bello dire quello che si sente “di pancia”, senza preoccuparsi se la testata è d’accordo oppure no, e senza pensare alla deontologia professionale. Che in teoria dovrebbe esserci sempre, quando documenti un fatto per professione – appunto -. Ma quando scrivi tra amici, insomma, è chiaro che la deontologia ti viene da metterla da parte per esprimere un parere personale. Per esempio, qui sto scrivendo come giornalista o sto facendo semplicemente un blog? La testata, in teoria, è mia. Me la sono inventata, certo. Ma Criativity non voleva essere mica una testata. Voleva essere un luogo di libero incontro e riflessione. Cosa succederebbe, invece, se all’improvviso qualcuno iniziasse a querelarmi per quello che ho pubblicato? Per aver offeso un politico o un personaggio o i no global, per esempio? Oggi ne è successa una che mi ha preoccupato. Se è vera la notizia pubblicata da Akille, come possiamo difenderci di fronte a una querela su quanto abbiamo scritto? Sarà il nuovo modo che il potere eserciterà per controllare la Rete? Che tristezza…

  • cristina |

    Franscesco, dammi un parere “tecnico”, allora… Oggi ho scritto una di quelle “vicende realmente accadute”. Che ne pensi, da avvocato? E’ uno spunto di riflessione, ma si apre un mondo….

  • Scheda Bianca |

    crì, benvenuta e in bocca al lupo.

    il problema non è di poco conto, anche perchè – pur senza entrare nel merito della vicenda – è possibile che il querelante abbia ragione da vendere; mi spiego meglio: se io dico che Francesco Soro è un cretino incompetente, 150 persone al giorno leggeranno questo giudizio.

    insomma, è come urlarlo in una piazza con 150 persone, dove scatterebbe la diffamazione …

    lo so, il blog è un diario personale, ma il tema – come intuirai – è scottante lo stesso!

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