Questa fotografia è di Fiona Tan. Non la conosco. Come non conosco, posso dire, tante donne che ho incontrato o che sono entrate nella mia vita nell’ultima settimana. Donne eccezionali, con le quali ho condiviso tre giorni ad Ischia, giornaliste, una direttrice di settimanale, e donne che mi chiamano per lavoro, ma delle quali so poco o nulla.
E’ quasi passata una settimana ma mi ha sconvolto, e non riesco a togliermi dalla testa un sms che mi è arrivato sul cellulare, da una donna che conosco, ma praticamente non conosco. Una donna che ho visto una volta sola nella mia vita, a cena. Che mi sembrava una persona carina, e che sono sicura sia una persona carina. Ma che mi ha scritto cose tremende. Mi ha ricordato dei brutti sms che mi scrisse un’altra donna, quando lavoravo alla Tim, e che si sentiva minacciata da me nella sua sfera professionale, e personale. Senza peraltro, nella realtà, dover temere nulla.
Mi domando: perché? Perché sono sempre fuori di noi, e soprattutto, perché altre donne, gli obiettivi della nostra insicurezza. E’ più facile uscire dal proprio privato, e dai canoni dell’educazione, che guardarsi dentro, ed esplorare le nostre incertezze. E affrontarle?
Sono ferita, dispiaciuta, e non sto bene per quello che mi è successo. Io so perché. Ma voi, che mi avete preso – e reso – obiettivo insensato, almeno starete meglio ora?