Per il giorno del compleanno o per qualsiasi festa, evento, momento di passaggio, ricordarsi, sempre, chi si è o si vorrebbe diventare è una cosa bella. Oggi in effetti è il mio, e mamma mi ha regalato una poesia di Margherita Guidacci che titola così: non voglio. La dedicherei a tutti i ribelli, come me.
Tutti i vostri strumenti hanno nomi bizzarri
e difficili, ma io vedo chiaro
e so che in fondo sono solamente
metri e gessetti con cui misurate
senza stancarvi.
Sfilate spilli di tra le labbra, come una sarta:
me li appuntate sull'anima,
e dite: "Qui faremo un bell'orlo,
dopo starai tanto meglio".
Io non voglio che mi tagliate un pezzo d'anima!
Se ne ho troppa per entrare nel vostro mondo,
ebbene, non voglio entrarci.
Sono un poeta: una farfalla, un essere
delicato, con le ali.
Se le strappate, mi torcerò a terra,
ma non per questo potrò diventare
una lieta e disciplinata formica.