Non è esattamente questo, che vuole raccontare Sophie Divry (Einaudi Stile Libero Big, 10 Euro) con il suo "La custode dei libri". Ma è anche, questo.
Il libro è piccolo piccolo, sessantacinque pagine di vita di una bibliotecaria di provicia, che parla direttamente a te, lettore – dandoti del lei – e la cui missione professionale è essenzialmente "impedire ai lettori di corrompere la grande organizzazione del mio seminterrato". E poi, se si può chiamare "mestiere" quello trovare un fidanzato tra le mura ricoperte di libri del locale in cui è rinchiusa, ma mane a sera, lei lo spiega un po' così: "non è che un uomo per piacermi debba essere per forza più alto di me, più o meno ricco e più o meno vecchio. Non sono certo ostacoli, questi. Io sono di larghe vedute, sa? Però deve essere più intelligente".
Il fidanzato, che deve essere più intelligente di te. E la protagonista bibliotecaria ne ha già individuato uno dal nome Martin: passa circa un giorno la settimana in biblioteca ma non la degna di uno sguardo. A lei, che si mette di nascosto gli orecchini belli quando lui arriva. A lei, che ha letto centinaia di libri su Napoleone e chissà quante parole racchiude nei suoi pensieri, inesprimibili, colte da un romanzo, da un saggio, da un libro.
Ci sono vite silenzione di persone esattamente come noi, solo forse un poco più "ristrette" nelle proprie espressioni perché più timide, più riflessive e forse più profonde di chi naviga in superficie tutti i giorni, come noi, che lavoriamo ormai molto sulla forma (nonostante amiamo la sostanza). E infatti, i libri di "alcuni di noi" sono libri "espresso": quelli di cui parlano alla radio e alla televisione. Quelli che la nostra bibliotecaria odia, perché magari durano una stagione. Se va bene un anno o due: alla biblioteca, che conserva i volumi veri, queste stipidaggini non interessano.
Io mi sono appassionata a questa personaggia timida e sincera, che ha il coraggio dei suoi gesti e tagga sul muro della toilette donna matura cerca giovane che apprezzi critica della ragion dialettica per relazione sartriana. E' un divertissement d'autrice, ma poi davvero sarei curiosa di capire perché nessuno, a quella scritta, ha ancora risposto!!!