Yoani e José. Due blog. Due censure.

Una, Yoani Sanchez con la sua Generacion Y. Protagonista, oltre che di un blog, anche di uno dei primi reportage vanguard di questa stagione Current Tv. Nemo profeta in patria, il suo blog a Cuba è stato da tempo censurato.

Due, José Saramago, con il suo Quaderno. L'ho incontrato ieri l'altro e ne riporto oggi sulla carta. Che incontro incredibile. Sì, è lui, è proprio lui a cui Einaudi non ha pubblicato il testo. Ed è proprio lui che ha scritto di democrazia assente, in Italia. Leggete voi stessi.

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  • Robiciattola |

    quello di yoani sanchez è uno dei miei preferiti.
    tutta la mia solidarietà.
    rob

  • Gordiano Lupi |

    Dirgliene quattro
    Sono un po’ illusa. Fino a un minuto prima che cominciasse la cerimonia del María Moors Cabot – celebrata ieri – ho pensato che il governo cubano avrebbe cambiato idea e mi avrebbe lasciata partire. Per questo ho messo da parte la registrazione realizzata lunedì 12 ottobre presso l’Ufficio Immigrazione. Oggi, visto che non mi sono mossa da Cuba, mi sono decisa a pubblicarla, pensando soprattutto a chi sta vivendo simili situazioni.
    L’emozione e le troppe cose da dire, mi hanno fatto parlare a una velocità difficile da sottotitolare, ma mi sento sollevata per aver detto davanti a quelle uniformi militari quel che penso di loro e di certe assurde restrizioni.
    Scusatemi per i difetti del video, ma si tratta di una registrazione fatta con passione, come tutte le altre cose che compaiono su questo blog.
    Traduzione di Gordiano Lupi
    http://www.infol.it/lupi
    Traduzione dei sottotitoli del video:
    La lavagna con tutti i requisiti per poter viaggiare.
    Ufficio Immigrazione del Municipio Plaza, calle 17 tra J e K, Vedado.
    – Per informazioni? L’ultimo?
    – Yoani?
    – Bene, io voglio sapere se è stata tolta la proibizione a viaggiare che da circa un anno grava su di me.
    Da qui in avanti la registrazione è soltanto audio. Mi scuso per il difetto di origine.
    – Ancora non può viaggiare.
    – Ancora? E quando sarà tolta questa proibizione? Lei ha un’idea?
    – Proibizione?
    – Certo, se io non posso salire su un aereo è una proibizione.
    – Per il momento non è autorizzata a viaggiare.
    – E per quale motivo?
    – Non conosco il motivo
    – Non ho nessuna causa legale pendente, non devo essere processata da nessun tribunale.
    – Ponga il problema all’attenzione della cittadinanza.
    – Ci sono già andata parecchie volte, là mi conoscono bene. Quel che voglio sapere è se questa è una proibizione ad infinitum… Se io un giorno o l’altro potrò uscire dal paese. Se continuo a provarci. Come faccio?
    – Per il momento lei non può viaggiare.
    – Lei sa che questa è una violazione dei miei diritti costituzionali? Voi state violando la libertà di movimento che ogni cittadino deve possedere. Uscire ed entrare nel mio paese. Questo è molto grave. Che un’istituzione militare neghi a un cittadino civile un diritto fondamentale. Il diritto a muoversi è come il diritto all’educazione e al cibo.
    – Per il momento lei non può viaggiare.
    – Sì, questo l’ho già sentito, le ripeto. Ma io ciò che voglio è che qualcuno che ha preso la decisione mi dia la risposta in faccia.
    – Io gliela sto dando.
    – No, lei non mi sta dando la risposta, lei mi sta ripetendo la stessa cosa che sta scritta su questi fogli. Io voglio sapere: perché Yoani Sánchez non può uscire dal paese? Avete tanta paura di ciò che potrei fare fuori di Cuba?
    – Per il momento lei non può viaggiare.
    – Perché non volete che metta un piede sull’aereo? Cosa temete? Questa personcina di cento libbre cosa potrà mai fare? Provocare uno tsunami? Allora perché non mi lasciano uscire dal paese?
    – Gliel’ho detto…
    – State cadendo nel ridicolo. No, però lo voglio ripetere, state facendo una figura meschina. Questa istituzione, ciò che voi rappresentate, questo permesso di uscita un giorno o l’altro finirà. I miei nipoti non vivranno in queste condizioni. Quando io racconterò loro come le istituzioni del mio paese violavano i miei diritti di movimento, non mi crederanno. Cosa dirà lei ai suoi figli? Che si dedicava a violare i diritti dei cubani? Questo è quel che dirà? In verità io provo pena per lei che in un futuro dovrà dire questo ai suoi figli. Io no, io non ho mai violato i diritti di nessuno. Io voglio solo esercitare un mio diritto. E comportarmi come una persona libera. Perché non posso? Perché? Perché sistematicamente mi negano il permesso? Chi è la persona che prende la decisione? Che non sia codardo e mostri la faccia. E mi dica: “Yoani Sánchez, tu non viaggi per questi motivi…”. Invece niente.
    – Io le sto dando la risposta
    – No, lei mi sta dicendo “no”, non mi sta motivando il provvedimento. Perché? Io non devo essere processata da un tribunale, io non ho cause pendenti, non sono mai stata militare… non possiedo segreti di Stato, non sono neppure medico, visto che voi proibite ai medici di uscire per cinque anni. Per loro serve una liberatoria. Io non sono niente di tutto questo. Sono una persona che si dedica alle lettere. Perché non posso uscire? Ah, io lo so perché non posso uscire, ma sto aspettando che voi me lo diciate. Perché voi operate un filtro ideologico. Questo paese è un grande carcere, con una frontiera ideologica. Una frontiera di partito. E i cittadini sono giudicati secondo il colore politico. Qui ci sono cittadini di prima di seconda e di quinta categoria… E io non so neppure a quale categoria appartengo, ma forse sono in quella sotterranea, vero? Perché? Per un filtro ideologico. Ma tutto questo un giorno finirà. Perché questa nazione non ha niente a che vedere con un’ideologia, né con un partito. Questa nazione è stata e sarà prima e dopo di voi. E allora voi dovrete rendere conto di tutte le violazioni commesse ai danni dei cubani. Davvero, mi dispiace molto, ma il futuro non è con voi. Il futuro è nostro, io ho 34 anni e lo vivrò. Lo vivrò e sarò molto felice quando potrò muovermi liberamente. La sola cosa che state facendo è tirare la corda. Quando io potrò mettere un piede fuori da questo paese, le conseguenze saranno molto maggiori… per causa vostra. Sempre più gente legge il mio blog a causa del vostro comportamento. Sempre più gente mi ammira e mi saluta per strada, per causa vostra. Con le proibizioni, con l’autoritarismo, con i controlli di polizia la sola cosa che avete provocato è che ciò che faccio diventa sempre più affascinante. Quindi, se devo ringraziare qualcuno, devo ringraziare gli organi della Sicurezza di Stato, il Ministero degli Interni e l’Ufficio Immigrazione che hanno contribuito a rendere ancora più grande il fenomeno del mio blog. Davvero! Molte grazie!

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