Che rarità, un artista che si confonde con gli altri… invece che cercare ossessivamente di emergere…
Ne trovate uno, fino al 5 aprile, a Conduits – Viale Stelvio 66, Milano -. Si chiama Matthew Stone e, intervistato da Gea Politi, ha così risposto… a proposito dell’altro.
GP: Nelle tue opere ci sono persone che fanno parte della tua stretta cerchia di amici, che sono sempre con te. Potresti spiegare questo processo lavorativo?
MS: Credo nella collaborazione. Le persone che compaiono nel mio lavoro sono sempre parte della mia vita, e io le amo e le rispetto dal punto di vista creativo. Mi piacerebbe che la gente vedesse la magia che io vedo in questo processo, e in loro come individui.
GP: “Non ho una singola connessione con un’altra singola persona: sono la più solitaria delle persone” – Kierkegaard – Tu sei una persona o sei parte di questo?
MS: Mi sento come se stessi cercando di trovare il confine in cui una persona finisce e l’altra incomincia. Mi sento talmente parte di questo, che spesso mi domando se siamo davvero degli individui.
Inutile dire che mi piace. Sarann solo belle parole, ma guardate qui sotto, un suo lavoro…