Il regista brasiliano Nelson Pereira, oggi, a Roma

Villa Borghese –  Largo Marcello Mastroianni, 1 – Casa del cinema – ore 20.00

Memorie dal carcere di Nelson Pereira. Un film dell’84, che racconta di una piccola realtà brasiliana, vista da qui. Sembra oggi? No, affatto. Però l’adattamento cinematografico delle "Memorie dal carcere" di Graciliano Ramos, lo scrittore che racconta – come Antonio Gramsci – le umiliazioni subite dalla polizia fascista durante i suoi 10 mesi di prigione, ci fa pensare al passato, e perché no, anche al futuro..

Non sapendo più che dire sul momento che viviamo, certe volte un rituffo nella storia altrui è salutare. Rieccoci quindi in Brasile, , nel 1936, all’epoca dell’arresto di Graciliano Ramos. Direttore della Pubblica Istruzione dello stato di Alagoas, ed accusato di aver partecipato all’Aliança Nacional Libertadora, l’ampio fronte di lotta contro la dittatura del Governo Vargas.

Sopravviverà? Certo, e lo racconterà anche. E noi, sopravviveremo, ancora, ai rifiuti di questo insensato Paese, che non vuole buttar via niente, compreso il marciume?

Quando Enzo Biagi, negli anni Sessanta e con la malaria a Napoli, intervistò Gava per chiedergli come sarebbe finita, Gava gli rispose: "La malaria passa, e i Gava invece restano".
Biagi concluse così il suo pezzo giornalistico così: "Certo, se ne vanno sempre i migliori".

Sperando che così NON succeda oggi, a 50 anni di distanza, mi rileggo le parole del professor Giorgio Baratta, studioso di Antonio Gramsci: “… il film e il libro fanno da contrappunto con Lettere e Quaderni del carcere di  Gramsci, metafore sofferenti creative del nostro mondo grande terribile complicato.” 

Massì, richiudiamoci nella Cultura….fuori dal carcere.
Sperando che il mondo cominci a ri-girare per il verso giusto.