Qualche tempo fa mi è arrivato un comunicato stampa di questi signori qui. Precisamente il 20 novembre scorso. Certo, si poteva ignorare la mail, come si fa tra giornalisti quando la posta eccede di informazioni. Eppure io l’ho tenuto lì, così… tra un non si sa mai, e un altro non si sa mai…
Perché il fin dei conti la Telesegretaria è un bel jolly, a pensarla. Nell’intimo immaginario, ti permette di sganciarti dalla routine quotidiana alla quale, chi più chi meno, siamo tutti costretti. E perché il sorriso di una ragazza (o un ragazzo) che rispondesse al nostro telefono, al posto nostro, ci dà un gran sollievo, e la possibilità di proiettarci "in panciolle" su una piccola isoletta tropicale, con cielo e mare azzurro che si confondono…
E tuttavia la verità è un’altra. Che quando siamo sull’isoletta non facciamo altro che trastullarci con il nostro cellulare per mandare messaggi ad amici e capire che si combina in Italia, leggere le notizie che ci arrivano via sms e aprire e chiudere libri che alla fine della vacanza rimangono ancora intonsi, non fosse per la sabbia tra le pagine.
La Telesegretaria, il Teleufficio e qualcuno che si prenda le nostre responsabilità, i nostri contatti, i nostri oneri (ma non gli onori) sono in realtà sogni impossibli. Siamo tutti talmente connessi nell’adesso – almeno, personalmente io, mea culpa, lo sono – da rimpiangere un bel mestiere da notaio, con gli appuntamenti il giorno x, le pratiche il giorno y, e il fine settimana a Santa Margherita Ligure.
Cari notai, vi invidiamo in molti. Non per le vostre parcelle, sia chiaro. Per i vostri tempi anacronistici, che vi permettono la tranquillità del "meditare", con una personal velocity che non è la nostra.