1978-2008: generazione Aldo Moro

C’è chi quest’anno lo ricorderà come i quarant’anni dal ’68. C’è chi lo ricorderà come i sessant’anni dal ’48, e dalle prime elezioni politiche. Per la mia generazione, tuttavia, c’è una data, indelebile, che ha segnato l’infanzia, e forse anche una continuazione dell’infanzia, in un piccolo Paese come l’Italia. Altro che Generazione X e Y (con derivati). Quello che mi ricordo io, il posto da cui vengo io, come credo tanti altri nati negli anni Settanta, è quel 16 marzo 1978, e il rapimento Aldo Moro.

Lo scorso anno Prodi ha ricordato che bisognerebbe "tirar fuori" le carte, di quel maledetto ’78, che è caduto 30 anni dopo la formazione di uno stato democratico, e che precede di 30 anni questo 2008, in cui non si sa cosa succederà, ma che è comunque una data che ci fa pensare.

Quando avevo 6 anni ho scritto un tema, sul rapimento di Aldo Moro. Mi ricordo mio nonno felice di leggerlo a capotavola davanti solo alla moglie, e una tovaglia a scacchi da osteria. Forse per quel ricordo sono tornata nei luoghi del terrorismo e di Aldo Moro, in questi giorni a cavallo del nuovo anno, e ripercorso vie tanto note quanto poco raccontate (solo Enrico Ghezzi fece un video da via Montalcini a Via Caetani).

Qui di seguito il paesaggio che è oggi Via Fani, e quel terribile incrocio in cui Aldo Moro fu rapito e la sua scorta sterminata. Ci sono un sacco di cartelli "Vendesi", intorno. Tante case non credo a buon prezzo. E’ un luogo della Roma borghese, e tranquilla. Un beauty center proprio di fronte alla lapide, dall’altra parte della strada.

Viafani_cristina_tagliabue

  • Alberto Marano |

    Caro Luca,
    vorrei sottoporre al tuo giudizio uno scritto ed avere poi una tua opinione.
    Ti sarei grato se potessi mandarmi un tuo indirizzo eMail.
    Il mio indirizzo è: alberto_marano@hotmail.com

  • Alberto Marano |

    Avrei bisogno dell’indirizzo eMail di Luca Moro, nipote di Aldo Moro, per mandargli uno scritto.
    Se qualcuno lo possiede o può darmi un’indicazione utile su come averlo, mi farebbe cosa assai gradita.
    Fornisco il mio indirizzo: alberto_marano@hotmail.com

  • luca pagni |

    Grazie ad una iniziativa del Consigliere Fabrizio Fratangeli
    Il Comune di Roma dedica un Parco al capo scorta di Aldo Moro, ORESTE LEONARDI, con Deliberazione n. 179 del 2 maggio 2007:
    R.T. 197/2007 – Parco Oreste Leonardi: Vittima del terrorismo – Capo scorta di Aldo Moro (n. 1926 – m. 1978) – tra via Casalinuovo, via Adolfo Ravà e via di Grotta Perfetta.
    NELLA STESSA DELIBERA DI GIUNTA:
    R.T. 218/2007 – Viale Luigi Calabresi: Commissario di P.S. – Medaglia d’Oro al Merito Civile (n. 1937 – m. 1972) – in un viale all’interno di Villa Torlonia.

  • Cristina Tagliabue |

    Caro Luca. Mi sembra un’ottima idea da seguire, per poi riportare sul giornale a marzo dove erano tutti… Grazie per il tuo intervento, per il commento e per lo spunto, regalato, gratis, e quindi ancora più apprezzabile..

  • luca beatrice |

    Probabilmente la nostra generazione sarà l’ultima a poter dire di aver “visto” immagini indelebili. Di quelle che si sottraggono al flusso indistinto dei media contemporanei. Di quelle che permangono nella memoria, fino a dare forma a uno specifico estetico: lo sbarco dell’uomo sulla luna, il manifestante che impugna la pistola contro la polizia a Valle Giulia, il ritrovamento del corpo di Aldo Moro. Vero e proprio discrimine tra il prima e il dopo, quella foto ha segnato un tragico spartiacque nella coscienza di molti. La postura del cadavere rannicchiato, deposto forse involontariamente come un vecchio cristo, fece scattare il sentimento della pietas, senza eccezioni né distinguo. Se prima qualcuno pensava che i brigatisti fossero “compagni che sbagliavano”, da Moro in avanti capimmo che si trattava solamente di barbari assassini. La morte di Moro ha sconfitto il terrorismo, paradossalmente.
    Come in molti quella mattina ero a scuola. Le lezioni vennero interrotte e con i professori ci radunammo attorno alla cattedra per ascoltare le notizie provenienti dalla radio. Un artista, Marco Cingolani, nel 1989 realizzò un’opera fondamentale per la nostra generazione, il quadro intitolato appunto “Il ritrovamento del corpo di Aldo Moro”. Con lui, tante volte, abbiamo parlato che ci piacerebbe raccogliere una serie di interviste e testimonianze sul tema “dov’eri il giorno che rapirono Moro”?. Sarebbe importante farlo ora, comunque.

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