Invece di affittasi, o vendesi, in Via Procaccini, a Milano, appiccicati ai portoni, con lo stessa grafica degli annunci immobiliari, campeggiano manifesti rossi che portano la scritta "Liberasi" situata al posto del "Vendesi".
Me ne sono staccato uno giusto per non passare per folle visionaria (vedete l’immagine scansita qui di seguito all’articolo). E, consapevole del gioco che proprio questi signori della pubblicità fanno, per farsi notare, magari da un passante come me, che poi ne parla ad altri – magari amici, magari blogger, magari lettori – mi permetto qualche commento a caldo.
Mi è piaciuta l’iniziativa? Boh.
Ho notato la pubblicità? Sì.
Cambierò tariffa telefonica? Mai, troppo sbattimento.
Vodafone mi è più simpatica adesso? Non saprei.
Perché? Perché se da una parte ha inaugurato una strategia "ggiòvane", e finalmente, in questo frangente almeno, ha lasciato i testimonial "aò" alla televisione, ha contribuito al mio disagio (come mio credo anche di altri passanti) crescente nei confronti dell’inquinamento visivo.
Possibile che, ovunque si vada, e ovunque si guardi, in ogni momento della giornata, ci sia qualcuno che ti vuol vendere qualcosa? In centro Milano è diventato quasi impossibile farsi i fatti propri, ormai. Si può solo camminar veloce, tenendo lo sguardo basso, per non essere intasati di richieste, dirette e indirette.
Ma non è giusto esser ridotti così.
Ora. Sui cartelli della Vodafone c’è scritto in piccolo, a fianco: "Per salvaguardare l’ambiente non gettate questo leaflet per terra. Usate gli appositi contenitori".
Mi vien facile dire: se proprio non volevate inquinarci, la vista, e la città, perché avete messo in giro tanta carta?