Sarebbe stata “Inferno, Purgatorio e Paradiso” la prossima trilogia di Kieslowsky.
GlielŽha raccontato – al suo amico Wim Wenders – dieci giorni prima della sua morte. E Wenders, oggi, lŽha raccontato a noi. Un centinaio di persone riunite nellŽauditorium della Casa della Cultura di Berlino.
Sono quegli incontri che non si dimenticano…
Perché cŽè ancora gente, in Europa, che si riunisce per parlare di cultura ai massimi livelli, come succede qui a Berlino. CŽè gente come Wenders che prende un volo da Ny e senza volere un soldo viene a parlare a degli studenti (anche loro non hanno pagato nulla per partecipare) del suo amico Krzysztof. E cŽè ancora gente che si commuove, a guardare i colori della pellicola (o del digitale).
Qui poco importano le chiacchiere e le conferenze stampa delle star. “Sono i ricordi e le emozioni le cose vere da preservare” come dice lo stesso Wenders.
E a proposito di ricordi, ci ha lasciato con una chicca niente male, il regista di Paris Texas. Una toilette, un giorno, diventò il centro del mondo cinematografico europeo. Una toilette di Berlino dove Marcello Mastroianni fumava, Kieslowsky si lavava le mani e… Wenders, beh Wenders lo possiamo immaginare… Si fermarono per un paio dŽore, laŽ dentro, a chiacchierare… E noi rimarremo sempre con il dubbio di: chissaŽcosa si sono detti. PercheŽ di questo, Wenders, non ha voluto parlare.